PALERMO – Squadra che deve vincere non si cambia, soprattutto se finora ha raccolto consensi. Gli esperimenti degli ultimi giorni, d’altronde, non potevano mettere in dubbio la titolarità di chi, nell’ultimo mese, ha spinto il Palermo fuori dalla zona retrocessione. Le idee di Ballardini, in tal senso, non si sono mai discostate dalla conferma dello schieramento che di fatto ha cambiato la storia di una stagione: da fallimento già scritto a risalita immediata, con la possibilità di giocarsi le ultime carte per la salvezza nello scontro finale, partendo da un’insperata situazione di vantaggio. Per questo la squadra che ha pareggiato con la Fiorentina sarà riproposta nell’atto finale del “Barbera” domenica sera, una formazione che è praticamente rimasta immutata dalla vittoria di Frosinone, con l’unica differenza nell’inserimento di Trajkovski in luogo di Quaison.
E il macedone avrà con ogni probabilità una maglia da titolare anche nel match contro l’Hellas, così come domenica scorsa a Firenze e quella precedente contro la Sampdoria. Trajkovski continuerà a far coppia sulla trequarti con Franco Vazquez, per nulla in dubbio al di là dei ben noti fastidi al ginocchio, entrambi a supporto di Alberto Gilardino. Nessun dubbio, a questo punto, nemmeno sugli altri otto: Cionek, Gonzalez e Andelkovic davanti a Sorrentino, Rispoli e Morganella sugli esterni e il duo Maresca-Hiljemark in mezzo. Un undici che ha già dato ampie garanzie nelle ultime tre sfide di campionato e che con il ritorno di Ballardini in panchina è ormai diventato la formazione tipo del Palermo. Meglio tardi che mai, nella speranza che il tecnico ravennate non debba operare cambi forzati dell’ultima ora.
