CATANIA. La mozione contro l’ampliamento della discarica di Contrada Tiritì porta la data dello scorso gennaio: il voto su quella stessa mozione è, invece, del maggio scorso. Proponente e primo firmatario di quell’atto era stato il deputato regionale dei democratici, Anthony Barbagallo, che alla luce dei risvolti giudiziari delle ultime ore ha, probabilmente, di che cantare vittoria.
Onorevole, quella mozione è stata il preludio a quanto accaduto nelle scorse ore.
“Beh, anzitutto occorre fare i complimenti alla Procura di Palermo per come ha condotto le indagini e per come le ha curate. E la Procura è arrivata a conclusioni che la politica non ha saputo trarre: ha fatto prima delle istituzioni politiche. La mia mozione ha sollevato il problema e devo dire che grazie al contributo fornito dai Circoli “No Discarica” e dalla gente, vi è stata un’accelerazione che ha permesso di costituire anche una commissione d’inchiesta. Ma, certo, adesso l’azione della Procura di Palermo apre diversi scenari”.
Quali ad esempio? Nel senso, adesso cosa è destinato ad accadere?
“Io dico che, intanto, non è finito niente. Questo è soltanto un primo passo: ma chi ha sbagliato deve pagare. Ed anche la Regione deve rivedere ogni sua posizione”.
In che senso?
“Nel senso che, così come accaduto, vanno riviste tutte le autorizzazioni concesse alla discarica di Contrada Tiritì: giusto revocarle. E, guardi, io vado persino oltre l’ambito giudiziario sul quale non compete certo a me esprimermi”.
C’è un altro campo sul quale si gioca un’altra partita?
“Certamente. Ed è quello del costo del servizio. Io vorrei ricordare che c’è un problema ben più ampio: il rapporto costi e servizio in riferimento alla cifra che si deve spendere per il conferimento in discarica è abnorme. Forse quanto sta accadendo rappresenta un primo passo per migliorare il servizio ed abbattere i costi”.
Possibile, allora, che prima non si riusciva a parlare in questi termini?
“Personalmente, ho sempre sostenuto quanto ho appena detto. Semmai va dato merito alle pressioni della popolazione di avere sollevato una questione ambientale che definire anomala è un complimento: da come veniva, per l’appunto, espletato il servizio agli aspetti ambientali, vedi lo scolo delle acque. Ecco perché faccio un plauso alla Procura che è stata capace di agire prima della politica”.
Senta, sull’ex assessore Marino invece cosa ci dice?
“Io credo che in tutta questa vicenda non vi siano responsabilità del presidente Crocetta e credo che Marino abbia potuto rivedere le sue posizioni grazie alla Mozione che lo ha incalzato”.
Mi dà un suo parere su come due i sindaci di Misterbianco e Motta Sant’Anastasia stanno affrontando questa vicenda?
“Guardi, l’elezione di Motta ha visto parecchie strumentalizzazioni che, devo dire, ci sono a tutt’oggi. E tutto questo non paga. Vista l’azione forte della Procura, adesso è bene attendere i risvolti. Ma a Motta si è strumentalizzato troppo: ho sentito anche amministratori che avevano acconsentito all’allargamento della discarica, saltare oggi sul carro del vincitore. Tuttavia, di una trasparenza chiara ed efficace sulla discarica deve occuparsene il sindaco Carrà che è stato eletto dal popolo ma che a quel popolo deve dare risposte altrettanto chiare con atti esemplari.
Le stesse che dovreste dare voi alla Regione: il Piano resta ancora in alto mare.
“E’ vero. Siamo alle prese con gravi ritardi e, personalmente, mi sto spendendo ed il governo regionale va incalzato su questo ritardo. Il nuovo assessore all’Energia non si è certo distinto su questo fronte: non vi sono disegni di legge e non vi sono proposte ufficiali. Forse la vicenda di Motta darà la spinta per una legge organica che passi attraverso quella che sarà la creazione dei Liberi consorzi. Ma quella dei rifiuti deve divenire la priorità nell’agenda di Crocetta”.