"Basta autorizzazioni preventive | Pronto a fare asse con la Lega" - Live Sicilia

“Basta autorizzazioni preventive | Pronto a fare asse con la Lega”

Parla Gianfranco Micciché. "La burocrazia blocca tutto. Questa è la sfida che lanciamo a Salvini"

L'intervista
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Un nuovo inizio nei rapporti tra Forza Italia e Lega. Dopo un anno e mezzo di veleni e critiche condite a volte anche da parole grosse, Gianfranco Micciché prova a tendere la mano ai salviniani. La linea dell’alleanza del vecchio centrodestra, scelta da Silvio Berlusconi, ha prevalso nel partito e lo storico braccio destro siciliano del Cavaliere si adegua. I primi incontri, riservatissimi, ci sarebbero già stati a Roma. E adesso Micciché tende la mano, senza però rinunciare a un suo cavallo di battaglia, quello della sburocratizzazione. Sulla quale, dice il commissario di Forza Italia in Sicilia, “siamo disposti a qualsiasi tipo d’accordo con chi ci garantisce che il primo punto di programma sia il cambio del sistema burocratico, da autorizzazione preventiva a serio e impegnato controllo successivo”.

Presidente Micciché, lei ha avuto modo di vedere Berlusconi a Palermo. Ultimamente la sua linea non è stata in sintonia con le scelte nazionali del partito riguardo ai rapporti con gli alleati di centrodestra. Ne avete parlato? E cosa vi siete detti?

“Ho spiegato a Berlusconi che ho provato a non fargli fare l’accordo con Salvini. Ma non ci sono riuscito. E allora per Miccichè scatta il piano B. Cioè trovare un Salvini diverso da quello dei mesi scorsi. L’ultima intervista di Salvini al Corriere della sera mostrava in effetti un atteggiamento diverso. E siamo in una situazione di tale dramma, soprattutto in Sicilia, per cui io sono a disposizione per fare accordi con chiunque ma devo garantire qualcosa per la Sicilia, qualcosa che fino a oggi i governi nazionali non hanno fatto”.

Cosa esattamente?

“C’è il problema dei miliardi sottratti alla Sicilia, e se il prossimo governo nazionale continua su questa linea c’è da fare la secessione al contrario. Ma il vero problema siciliano e italiano è il meccanismo perverso delle autorizzazioni preventive. La nostra è l’unica nazione del mondo che ha questo meccanismo, che prevede di doversi fare autorizzare a rispettare la la legge. Ovunque le leggi sono fatte per i cittadini, soltanto in Italia sono fatte per i funzionari che sanno se possono autorizzarti o meno”.

Le buone intenzioni sulla sburocratizzazione le abbiamo già sentite tante volte in questi anni. Ma poi non ci si riesce mai.

“Guardi, se oggi in Italia un imprenditore potesse evitare il sistema vigente e avere quello dei controlli successivi, un’impresa si farebbe in sei mesi. Nel 2003 lanciammo il Rimed, un progetto importantissimo, avevamo garantito che tutto sarebbe stato veloce, sono passati 16 anni e ancora non c’è. È inutile tentare di inventare sburocratizzazione, sportelli unici e via dicendo. In tutti i Paesi del mondo i cittadini devono rispettare la legge, non farsi autorizzare a rispettarla. Ci sarà un motivo per cui quando si parla di crescita del Pil si parla solo di zero virgola. In Italia il numero pieno relativamente al Pil è vietato. Io do la mia ricetta. La sola sovrintendenza di Palermo ha decine di migliaia di pratiche da evadere. Diciottomila pratiche per trecento giorni medi: parliamo di due punti percentuali di Pil della provincia di Palermo”.

Ma i controlli si devono fare, no? Non c’è il rischio di un’anarchia in cui fiorisca il malaffare?

“Io per poter fare il fotovoltaico a casa mia ho dovuto avere 28 autorizzazioni. E le dico una cosa: oggi il controllo non c’è. Io ho ottenuto 28 autorizzazioni e nessuno poi è venuto a controllare. Oggi in Italia funziona così. Mentre nei paesi normali lo Stato deve girare dalla mattina alla sera per controllare che la gente si adegui alla legge. Il direttore generale dell’Energia mi ha detto che se fossi stato un’azienda avrei dovuto passare da più autorizzazioni. Ma come possiamo pensare che un’impresa possa operare in Italia se il costo della burocrazia è pazzesco?”.

E tornando al discorso da cui siamo partiti, questo come c’entra con Berlusconi, lei e i rapporti con il resto del centrodestra?

“Questa è la sfida che Forza Italia lancia alla Lega: eliminare il meccanismo delle autorizzazioni preventive. Questo chiediamo alla Lega e a chi vuole andare con noi al governo. Il vero cancro italiano si chiama autorizzazione preventiva. Sono disposto a fare accordi con chiunque purché mi venga garantito questo e questo era il programma di Forza del Sud quando è nata. Io non ho nessun problema a immaginarmi come Lega Sud”.

Servirebbero tante altre riforme, non trova?

“Inutile parlare di riforme se per qualsiasi cosa devono passare due anni per l’autorizzazione. Un povero disgraziato che vuole investire i suoi quattrini diventa pazzo. Tutto è impastoiato in questa folle regola dell’autorizzazione preventiva”.

Lo sa che una posizione del genere offre il fianco a critiche sui rischi di illegalità.

“Sì, mi dicono che Micciché vuole cementificare. A questa gente rispondo: cretini,. Solo un cretino può pensare che questo eviti la cementificazione perché nessuno poi tanto viene a controllare, se non su denuncia”.

Quindi lei reclama controlli serrati in una fase successiva. Ma sa bene che questo è un punto debole perché in Italia non si riesce a farlo mai.

“Certo, ma in tutti i Paesi del mondo sì. Lì dove la burocrazia nasce per controllare, non autorizzare. Oggi tanti imprenditori italiani sono in galera per avere pagato tangenti per cose che si potevano fare”.

Ma anche per cose che non si potevano fare.

“Diciamola così: spesso gli imprenditori sono costretti a fare pressioni per fare qualcosa che la legge consentirebbe loro di fare”.

Su questo quindi chiede una convergenza alla Lega?

“Io in Sicilia e Berlusconi a livello nazionale siamo disposti a qualsiasi tipo d’accordo con chi ci garantisce che il primo punto di programma sia il cambio del sistema burocratico, da autorizzazione preventiva a serio e impegnato controllo successivo”.

E tutti gli altri punti di discordia con la Lega? Lei per un anno e mezzo ha criticato aspramente Salvini. Tutto cancellato?

“Ci sono momenti diversi, A me non è piaciuto l’atteggiamento di Salvini ad esempio sul decreto sicurezza, con cose che non si possono guardare. O l’eliminazione della prescrizione. Cose fatte in funzione della demagogia che vanno assolutamente riviste Credo che ci siano state pressioni dei 5 stelle subite dalla Lega. Io con un Salvini come quello che abbiamo visto alcuni mesi fa non avrei mai piacere di stare, ma con un Salvini diverso sì. Credo che sia una persona che ragiona e dagli ultimi suoi atteggiamenti mi è sembrato diverso. Non c’è dubbio che l’Italia non può non avere un governo moderato e lui se n’è reso conto. Forse c’era da vincere una gara di demagogia con i 5 Stelle ma io credo che nel momento in cui, per fortuna, i 5 stelle stanno crollando le cose potrebbero essere diverse”.

Cioè, finisce che il problema erano i 5 Stelle?

“L’altro giorno in una trasmissione televisiva c’era un deputato 5 stelle che di fronte a chi li accusava di non aver fatto nulla ha dichiarato che il Movimento ha fatto le due cose più importanti della storia del Paese. E sa quali erano? I vitalizi e il taglio dei parlamentari. Se queste sono le cose importanti siamo messi male. Io propongo una vera riforma per l’Italia, quella del cambio del sistema autorizzativo”.

 


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