Beatrice Venezi: "La Sicilia può ripartire dalla cultura" VIDEO

Beatrice Venezi: “La Sicilia può ripartire dalla cultura” VIDEO

La Direttrice d'orchestra a Catania per "Le nozze di Figaro" al Teatro Massimo Bellini. La nostra intervista: immagini e parole.
LA DOMENICA DI LIVESICILIA
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CATANIA. Direttrice, se affermiamo che la Sicilia può ripartire dalla cultura, lei cosa risponde?

La Sicilia è una terra straordinaria, con un potenziale enorme, in parte espresso in parte ancora inespresso, sotto il profilo culturale ed artistico. Trovo in generale un pubblico molto attento, curioso.
Anche questi sold out di Nozze di Figaro,  un’opera conosciuta, ma un’opera che non è scontato che abbia questi sold out, con già tutte le serate piene così. Credo che sia indicativo appunto della vivacità culturale ed intellettuale di questa terra.
Quindi credo che tutta l’Italia possa ripartire proprio dalla cultura, dall’arte, dal mettere al centro questa capacità di mettere al centro questo know-how italiano speciale che tutto il mondo ci invidia.

– Come ha trovato Catania?

Non è la prima volta che vengo a Catania. Ero già venuta l’estate scorsa estate, anzi era il 1º settembre, per l’esattezza, per un concerto alla Villa Bellini di Catania. Un concerto dedicato per l’appunto al Cigno di Catania: Vincenzo Bellini. Sono tornata in un altro periodo dell’anno e devo dire che Catania è eccezionale. Oltre alla sua bellezza, vedere l’Etna imbiancato, il mare, questo clima splendido, riempie il cuore di gioia. E’ una città che mi piace molto.

– Qual è il significato delle Nozze di Figaro?

Le nozze di Figaro è un’opera sull’amore, sull’amore nei suoi diversi stadi. L’amore appena sbocciato, l’amore maturo, l’amore nella sua fase di decadimento, l’amore adolescenziale, l’amore per l’umanità stessa e le varie coppie che incontriamo. I vari personaggi che incontriamo all’interno di quest’opera sono le rappresentazioni simboliche di questi vari stati, dell’amore per l’appunto.

– Sappiamo che sta lavorando alla nuova stagione della Fondazione Taormina Arte con Ester Bonafede, può anticipare qualcosa? 

L’estate di Taormina  segnerà finalmente il passo, segnerà un cambiamento importante per la Fondazione Taormina Arte. Questo 2023 prevede già delle produzioni operistiche, dei concerti sinfonici, lirici, la partecipazione di anche di grandi attori, di personaggi internazionali. Sarà una stagione molto ricca e composita. Anche la grande danza farà parte del nostro cartellone e pure dei nuovi progetti di prosa. 
Ci sarà anche una parte di Taormina Off, chiamiamolo così, dedicata al green, dedicata quindi all’ambiente, dedicata anche al rapporto dell’uomo con l’ambiente.
E’ una tematica estremamente attuale e spero di poterlo presentare appunto attraverso l’arte, attraverso le arti performative, per l’appunto, in una chiave di lettura diversa. 
L’uomo inserito all’interno della natura,  in alcuni casi anche mediato dal suo rapporto con Dio. 
Questi sono i grandi cardini della nostra stagione. 
E ci tengo a sottolineare anche che Taormina tornerà a produrre addirittura, per cui ci sarà una produzione operistica prodotta interamente a Taormina, che ha già trovato l’interesse di altri teatri italiani letteralmente in tutta Italia, da sud, dall’estremo sud, fino all’estremo Nord, che hanno intenzione di co-produrre con noi e poi di rappresentare questa stessa messa in scena nei loro teatri. 
Per cui già questa si prospetta come un grande successo.

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