Benincasa sfida Marletta| “Non è stato all’altezza” - Live Sicilia

Benincasa sfida Marletta| “Non è stato all’altezza”

L’ex assessore scende in campo schierando tre liste, non rinnega la sua storia di destra, ma non chiude la porta ai palagonesi di tutte le estrazioni politiche.

PALAGONIA – Gaetano Benincasa schiera un campo largo e lancia la sfida a Valerio Marletta.  L’ex assessore sarà della partita con la benedizione di due pesi massimi dell’agone politico: Raffaele Stancanelli e Marco Falcone. Ma il progetto “è civico”- puntualizza Benincasa- va oltre il tradizionale schieramento di centrodestra e incassa l’appoggio di alcuni sindacalisti di base (segmenti della galassia dell’Uci), pezzi di centro e salviniani. L’ex assessore scende in campo schierando tre liste, non rinnega la sua storia di destra, ma non chiude la porta ai palagonesi di tutte le estrazioni politiche che credono in lui chiamando a raccolta i “moderati” attorno a “Riscatta Palagonia”, movimento civico fondato un paio di anni fa che sarà il perno di una “coalizione larga”. “La nostra sarà una campagna elettorale moderata nei toni e improntata sui programmi, non vogliamo puntare il dito contro qualcuno, ma mi rincresce che sindaco intervistato dal vostro giornale abbia fatto soltanto il mio nome come soggetto della vecchia politica”, attacca Benincasa ricordando che “tutti i candidati hanno ricoperto incarichi istituzionali”. “Mi cita, per caso, perché sono stato l’unico a fare opposizione in questi anni portando i palagonesi in piazza?”, si chiede. L’ex assessore, insomma, non ci sta a farsi bollare come esponente della “vecchia politica” e dei due anni in cui ha ricoperto il ruolo di assessore nella giunta Fagone rivendica i risultati raggiunti. “Sfido chiunque a non mettere in evidenza i risultati che ho conseguito nei due anni da assessore: cercavo di reperire finanziamenti per Palagonia grazie a continue trasferte a Roma e Palermo, molte volte a spese mie, parliamo di soldi che hanno finanziato ad esempio il centro diurno per anziani e la caserma dei vigili del fuoco (che però attende ancora il cofinanziamento del Comune, infatti i lavori sono incompleti dal 2008)”, spiega.

Il candidato non lesina critiche al sindaco Marletta che, a suo dire, avrebbe “disamministrato Palagonia”. “Il sindaco uscente vuole ancora fondare la sua campagna elettorale puntando il dito contro gli altri, io invece lo invito a parlare di programmi”, dice. “Se è stato bravo sarà rieletto, altrimenti verrà bocciato. Per quanto riguarda me posso dire che ho portato più di due milioni di finanziamenti e che sono una persona limpida”, sottolinea. “In questi anni, invece, a Palagonia è mancata la politica del fare. Quando c’era da decidere degli organismi sovracomunali Marletta era assente, e quindi non venivano drenati finanziamenti per la comunità, oppure se era presente era lì per qualche interesse specifico, per cui tutta questa legalità e questa trasparenza, tanto decantata in campagna elettorale, non c’è stata”, attacca Benincasa che invita tutti i candidati a un confronto pubblico. Poi passa in rassegna alcuni passi falsi dell’amministrazione comunale in carica. “L’amministrazione Marletta è stata dormiente per quattro anni e mezzo”. “E’ vero che ha ereditato delle difficoltà e che ha aderito ai così detti fondi del ddl35, la norma del prestito per evitare il pre-dissesto, ma ottenuti i soldi e ha poi dichiarato il dissesto”, ricorda il candidato. “Alla base  c’è un’incapacità ad amministrare oppure un’ingenuità da parte dell’amministrazione perché siamo di fronte a un contro senso: hai venti milioni di debiti, cerchi un prestito attraverso i canali istituzionali per spalmare il debito, e poi dichiari il dissesto”, chiosa.

Benincasa non le manda a dire e attacca a più riprese il primo cittadino. “Il mio obiettivo è riportare Palagonia al centro del dibattito, la città è disamministrata da cinque anni per colpa di un’amministrazione pigra che si è svegliata sei mesi prima delle elezioni”, argomenta. “Dobbiamo ancora capire in cosa si sia differenziata da tante amministrazioni del passato, hanno realizzato qualche rotonda e hanno fatto approvare qualche progetto. Sono dei bravi ragazzi, però, si sono cullati sul fatto che gli altri in passato avevano commesso degli errori e loro per questo non potevano fare niente”, attacca. “Marletta non è stato all’altezza del compito”, accusa l’ex assessore. Poi mette sul tavolo alcune proposte come la decurtazione del 40% dell’indennità del sindaco e di tutti gli amministratori in caso di elezione.  Il candidato mette le mani avanti. “Non è una misura populista, semmai un provvedimento opportuno quando un Comune è in dissesto”. Poi passa al modus operandi: “Voglio mettere in campo una politica del fare”. “M’immagino il lunedì mattina al Comune a programmare il lavoro settimanale con assessore e dirigenti, vorrei gestire il comune come se fosse un’azienda”, spiega.

Un altro punto centrale del programma riguarda i servizi sociali. “Serve trasparenza nell’assegnazione delle risorse e nelle graduatorie: c’è stata superficialità in questi anni nella gestione dei servizi e nell’assistenza economica sociale ai soggetti svantaggiati e non sempre  sono stati rispettati i criteri di assegnazione”, attacca Benincasa. “Diciamo che l’amministrazione è stata un po’ di manica larga nei criteri di assegnazione”, chiosa l’ex assessore intenzionato a centrare l’obiettivo che nel 2008 non conseguì per una manciata di voti. Trentuno preferenze in meno del candidato autonomista Francesco Calanducci che  Benincasa sfidò alla guida di una inedita alleanza tra Pdl e Pd.

 

 

 

 

 

 

 

 


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