Berlusconi, Dell'Utri, "i conti esteri" | Così parlava Emilio Fede - Live Sicilia

Berlusconi, Dell’Utri, “i conti esteri” | Così parlava Emilio Fede

Il giornalista Emilio Fede

E spunta pure Emilio Fede nell'inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia. Agli atti del processo di Palermo c'è la registrazione di una conversazione fra il popolare giornalista e il suo personal trainer. La replica del giornalista: "Tutto falso".

La trattativa
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PALERMO – E spunta pure Emilio Fede nell’inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia. Agli atti del processo di Palermo c’è la registrazione di una conversazione fra il popolare giornalista e il suo personal trainer. Fu quest’ultimo, durante un allenamento, nel luglio del 2012, a registrare con il telefonino le parole di Fede. Due mesi fa l’ex direttore del Tg4 è stato sentito dai pubblici ministeri Teresi, Del Bene, Di Matteo e Tartaglia.

Resta un mistero quale sia stata la ragione che ha spinto Gaetano Ferri, così si chiama il personal trainer, a registrare la conversazione. Si sa, però, che è stata trasmessa dalla Procura di Monza a quella di Palermo. L’audio è molto disturbato. Gli stessi consulenti dei pm hanno avuto non poche difficoltà a trascriverne il contenuto. Ci sono dei passaggi in cui vengono citati i nomi di Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e Vittorio Mangano. Si sentirebbe Fede pronunciare le frasi “c’è stato un momento in cui c’era timore… incomprensibile… che loro hanno messo Mangano… attraverso Marcello, la vera storia della vicenda Berlusconi…”… e poi, dopo alcuni passaggi indecifrabili, le parole “mafia, mafia, soldi, mafia, Berlusconi”.

Ala domanda di Ferri (“era Dell’Utri che faceva funzionare questa cosa”) Emilio Fede risponderebbe: “Si, sì era tutto Dell’Utri praticamente era quello che investiva…”. Ed ancora: “Guarda a Berlusconi che cosa gli sta mangiando, perché lui è l’unico che sa (il riferimento sarebbe a Dell’Utri ndr)… ti rendi conto che ci sono settanta conti esteri tutti che fanno riferimento a Dell’Utri”.

I pubblici ministeri di Palermo hanno chiesto chiarimenti al protagonista. Fede è stato sentito a maggio. Ai pm ha spiegato che tutto ciò che ha appreso sulle vicende Berlusconi-Mangano-Dell’Utri sono frutto della sua curiosità giornalistica. Nulla di più. Sono argomenti di cui non ha mai discusso con Berlusconi. Ha ricordato un solo episodio, quella volta in cui ha ascoltato il Cavaliere che diceva all’ex manager di Pubblitalia “… hai novità?… ricordiamoci della sua famiglia (la famiglia di Mangano ndr)”. Mangano che, secondo Berlusconi, sarebbe stato “un poveretto che tenevano dentro per fargli parlare male di me”. Furono le uniche parole carpite da Fede che poi, così avrebbe riferito, decise di allontanarsi dai due interlocutori. Quando i pm lo hanno messo al corrente dell’esistenza della registrazione del suo personal trainer, Fede avrebbe commentato: “Lo immaginavo”.

La replica
“E’ tutto falso, l’ho già detto ai magistrati e ho denunciato quel truffatore per calunnia e minacce gravi”. E’ la replica all’ANSA del giornalista Emilio Fede, ex direttore di Retequattro, alla registrazione di un presunto dialogo con il suo personal trainer. “Lui ha manipolato le mie dichiarazioni”. Fede ha precisato di aver presentato una denuncia contro Gaetano Ferri due mesi fa alla Procura di Monza. “E’ un truffatore, è stato in galera, imbrogliava la gente travestito da rappresentante delle forze dell’ordine, sono cose che sanno tutti – ha aggiunto il giornalista -. Quel che fa testo è quello che io ho sempre detto ai magistrati di Palermo: sapevo che Berlusconi si preoccupava della famiglia di Mangano che veniva tenuto in galera perchè rivelasse qualcosa contro il presidente e che aveva chiesto anche a Dell’Utri di occuparsene, ma sono cose che sanno tutti, erano scritte sui giornali”.

“Berlusconi diceva che Mangano si stava sacrificando per lui – ha continuato – e che bisognava fare qualcosa per la sua famiglia, queste sono le cose che ho riferito ai magistrati, di Dell’Utri non ho mai detto altro e non so nulla di conti esteri”. Quanto ai dialoghi contenuti nelle registrazioni telefoniche consegnate da Ferri alla procura, secondo Fede si tratta di manipolazioni fatte con spezzoni di conversazioni. “Era venuto anche da me a offrirmele chiaramente per ricattarmi e credo le abbia offerte anche a quotidiani – ha aggiunto – ma io l’ho respinto in modo deciso e lui è arrivato anche a minacciarmi”. Fede ha ribadito di rispondere ‘totalmente’ a quanto riferito al Pm Di Matteo, tutto il resto, ha aggiunto, sono solo falsità.

(Fonte ANSA)

 


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