CATANIA – Un risultato che consegna la città di Catania, compreso l’hinterland pur con qualche eccezione, al centrosinistra e, in particolare, al Partito democratico. Le recentissime consultazioni europee e amministrative, che hanno premiato la formazione di Renzi anche alle falde dell’Etna, dove il Pd ha conquistato il primato, rappresentano sicuramente un cambiamento significativo anche se, e non è un dato secondario, l’asso pigliatutto non è stato il partito fondato da Veltroni. Quanto piuttosto, e gli otre 90 mila voti di Michela Giuffrida ne sono l’esempio più lampante, la formazione di Lino Leanza. Un aspetto che potrebbe spostare gli equilibri, già delicatissimi, all’interno della coalizione di centrosinistra sia a Palermo, dove il presidente Crocetta dovrà fare i conti con l’esito delle urne, che a Catania, dove Articolo 4 è già il gruppo più rappresentato in Consiglio comunale. Ma il sindaco Bianco si dichiara ottimista e allontana qualsiasi chiacchiericcio sulla possibilità che quando accaduto con le elezioni possa avere effetti destabilizzanti sul governo cittadino.
Sindaco, si immaginava questo risultato?
“Io sono un inguaribile ottimista. Quando tutti mi dicevano che Grillo avrebbe stravinto e che avrebbe superato a livello nazionale il Pd, io sentivo che c’era qualcosa di diverso e che Renzi stava funzionando. E così è stato. In tutta Europa. Laddove c’è stata innovazione, modernizzazione, concretezza, cambio di linguaggio, si è vinto. E in Italia Matteo Renzi ha stravinto. Siamo arrivati a livelli davvero inimmaginabili, e sono contento che anche in Sicilia si sia affermato, e ancora di più a Catania, dove siamo stati addirittura più forti che nel resto della provincia, su una media assolutamente impensabile qualche settimana fa.
Catania si è dunque spostata a sinistra? Cos’è cambiato?
Non è che il popolo catanese si è spostato improvvisamente a sinistra. Il popolo catanese, compresi gli elettori del centrodestra e del Movimento 5 stelle, hanno apprezzato lo sforzo vero di cambiamento che sta portando avanti Renzi che nel giro di tre mesi ha presentato proposte di leggi importanti e credibili. Il vero vincitore di queste elezioni, anche in Sicilia e a Catania, è Matteo Renzi.
Non crede che il risultato siciliano sia dovuto anche ad altri fattori? Ad esempio all’exploit della formazione di Lino Leanza?
Ora assisteremo al tentativo di tutti, più o meno, di afferrarsi un pezzo di questo merito. Io credo che un contributo forte lo abbiano dato anche i candidati che hanno raccolto, con grande sacrificio e difficoltà, consensi. Articolo 4 ha dato un suo contributo importante per queste elezioni, ma come lo hanno dato anche tanti altri. Vorrei ricordare che tutti i candidati hanno avuto un successo significativo: Renato Soru, Giovanni Barbagallo, Caterina Chinnici, Giovanni Fiandaca. Michela Giuffrida è stato un ottimo candidato, ma non c’è solo il voto di Articolo 4 sulla Giuffrida. C’è il voto personale a un candidato assolutamente presentabile, un volto noto che è apparso credibile. Moltissimi elettori del Pd, anche molti amici miei, hanno votato per lei, espressione di un volto nuovo e di rinnovamento della politica. Questo non vuol dire che Articolo 4 non abbia avuto il suo risultato positivo, ma a Palazzo degli Elefanti non misuriamo l’intensità sulla base di queste cose: è una componente importante ed essenziale della maggioranza che mi aiuta a governare la città e avrà la stessa considerazione che hanno avuto nei mesi passati, come gli altri alleati.
Quali scenari si aprono, invece, a Palermo e alla Regione, dopo il voto di domenica?
Sono un po’ preoccupato per l’eccesso di tensione che permane ancora a livello regionale. Credo che si sarebbe dovuto procedere più cautamente nel post voto, invece da una parte e dall’altra continuano le dichiarazioni polemiche che, francamente, sono eccessive. Il mio è un invito a tutti, al Partito democratico e a Rosario Crocetta: cerchiamo di leggere il significato di questo dato elettorale e, da oggi in poi, impegniamoci tutti per intensificare l’azione riformatrice, senza la quale noi non abbiamo senso. Devono essere completate alcune riforme importanti e riempite di contenuti, come ad esempio la città metropolitana, rimasta a metà. E su queste cose che i cittadini misureranno il buon operato del centrosinistra al governo regionale.
E sul voto di Motta? Cosa si sente di dire della sconfitta di Capuana?
A Motta Sant’Anastasia Daniele Capuana ha ottenuto un risultato straordinario. Non è stato eletto sindaco per una manciata di voti, grazie all’azione scellerata di alcune persone che hanno preferito fare vincere Carrà piuttosto che un candidato di centrosinistra. Non so se ci sono gli elementi perché Capuana chieda il riconteggio. Mi sembra, però, ci siano state molte schede annullate che recavano il suo nome.