Bilancio, disabili e 'blocco nomine' | Via libera all’Ars, tra le polemiche - Live Sicilia

Bilancio, disabili e ‘blocco nomine’ | Via libera all’Ars, tra le polemiche

Ok all'esercizio provvisorio al quale è stato agganciato il Fondo per la disabilità e la norma che stoppa gli incarichi in Sanità.

Palazzo dei Normanni
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PALERMO – In una rovente Sala d’Ercole, incendiata dalle recenti polemiche seguite all’intervento del presidente della Regione Rosario Crocetta all’Arena di Giletti, i deputati regionali hanno dato il via libera alla proroga dell’esercizio provvisorio per un altro mese, fino al 31 marzo prossimo.

Alla norma finanziaria sono state poi agganciate altre due norme, di grande importanza, ma che hanno anche sollevato nuove polemiche e nuovi dubbi. A cominciare dall’articolo che prevede l’istituzione del Fondo per la disabilità, che dovrebbe essere rimpinguato con 36 milioni di euro e dovrebbe poi garantire ai disabili gravi una somma media da diecimila euro annui. Come detto, tanti i dubbi anche in questo caso. A cominciare dal fatto, spiegato chiaramente dal presidente della Commissione Salute all’Ars, Pippo Digiacomo, che quel Fondo che l’articolo vuole istituire, in realtà esiste già. Ma non solo. I dubbi che la norma che dovrebbe rappresentare una soluzione a un caso che ha avuto una enorme eco mediatica possa rappresentare solo fumo negli occhi, sono tutti nell’intervento del deputato regionale di Forza Italia Francesco Rinaldi: “Finché non viene approvato il bilancio definitivo – ha detto – quella somma non potrà essere spesa”. Ma non solo, la norma, secondo il deputato del gruppo Misto, Mimmo Fazio, rischia persino di essere impugnata perché incostituzionale: “Con questa norma – dice – stiamo violando il principio alla base dell’esercizio provvisorio, ossia la spesa in dodicesimi”. Dubbi in qualche modo accolti dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che ha chiesto chiarimenti al governo regionale, rappresentato dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei: “Stiamo chiedendo agli uffici di verificare – ha detto l’assessore – in passato per alcune voci è stata concessa una deroga alla spesa in dodicesimi e quelle norme non sono state impugnate”. Ma il Fondo per i disabili, insomma, è già a rischio prima ancora di nascere. E le critiche, su questo articolo, sono state anche di natura più strettamente politica. I deputati Udc, Pippo Sorbello e Mimmo Turano hanno ironizzato: “Ci volevano le dimissioni di Micciché per trovare questi soldi? Questa norma – hanno detto – di fatto conferma che i soldi per garantire i disabili non c’erano, altrimenti non si sarebbe creato il Fondo e non si sarebbe previsto questo stanziamento. L’assessore che si è dimesso, insomma, non avrebbe comunque avuto gli strumenti per intervenire”. Il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone ha anche puntato il dito contro il “caos delle Province, che ha provocato anche un blocco nell’assistenza ai disabili”, mentre il deputato Pse Antonio Malafarina, ex deputato di quel Megafono, il movimento del governatore che, a detta dello stesso parlamentare “è meritatamente e indecorosamente finito”, ha rimproverato il governo Crocetta di essersi interessato alla questione disabili “solo dopo la rampogna di Pif”.

Ed enormi tensioni sono state accese a causa della discussione dell’articolo, frutto di un emendamento in commissione bilancio di Santi Formica, capogruppo della Lista Musumeci, che di fatto blocca le nomine nella Sanità, per le quali erano già partite le grandi manovre. Duri gli interventi di alcuni esponenti della maggioranza che puntavano a sbloccare nuovamente le nomine. Tra questi, il capogruppo della commissione Affari istituzionali e deputato di Sicilia Futura Totò Cascio e anche il capogruppo del Partito democratico Alice Anselmo. Secondo i deputati, quell’articolo andava stralciato perché “non era stato esaminato dalle commissioni di merito”. Ma a quel punto è intervenuto il presidente Ardizzone, ricordando in sostanza che anche l’articolo sul Fondo per i disabili ha seguito lo stesso iter. A quel punto, la Anselmo ha deciso di interrompere il suo intervento. Così il presidente dell’Ars, dopo l’approvazione intera della norma, ha dato appuntamento all’Ars per il 14 marzo, lasciando i deputati con un monito: “Nelle prossime settimane saremo chiamati ad approvare una norma su Riscossione Sicilia – ha detto, facendo riferimento all’aumento dello stanziamento per la società, al quale punta il governo regionale – e sappiate che da adesso in poi sarà un crescendo di attenzione mediatica nazionale, che punterà a condizionare le nostre scelte. Sia chiara però una cosa – ha aggiunto – non è vero che in Sicilia c’è una evasione fiscale di 52 miliardi. Quella è la cifra dei tributi non riscossi, che è altra cosa. Solo per intenderci, per l’Italia quella cifra si attesta a oltre 800 miliardi di euro”. Pochi giorni di tregua, quindi. E presto a Sala d’Ercole sarà di nuovo battaglia.

*Aggiornamento
“Ve lo posso già annunciare, a marzo l’esercizio provvisorio sarà nuovamente prorogato a fine aprile. Perché vero obiettivo politico è di bloccare il governo, vorrei essere smentito: ma non approvare la finanziaria significa bloccare i trasferimenti ai comuni, impedire l’arruolamento dei forestali. Non potevo accettare che in questo gioco politico finissero anche i disabili, per cui ho preteso l’inserimento del fondo da 36 mln di euro nella proroga del provvisorio fino a marzo”. Lo dice il governatore Rosario Crocetta parlando nella sala stampa di Palazzo dei Normanni dopo l’approvazione da parte dell’Ars della proroga del provvisorio.


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