Bilancio, i revisori danno disco verde in attesa dei soldi da Roma - Live Sicilia

Bilancio, i revisori danno disco verde in attesa dei soldi da Roma

Parere positivo del collegio al previsionale

PALERMO – Un “bilancio tecnico” che serve a finanziare le spese strettamente necessarie, con scelte di “mera sussistenza”. Il collegio dei revisori dei conti dà il via libera al bilancio di previsione 2022 che, come ormai è quasi consuetudine, arriva praticamente a fine anno: circostanza che questa volta però è dettata dalla situazione difficile dei conti del comune di Palermo, per i quali si attende l’aiuto da Roma come una manna dal cielo. L’approvazione della giunta è bastata però per avere le carte in regola per ricevere i 180 milioni del piano di riequilibrio, a cui adesso dovranno sommarsi altri fondi in Finanziaria.

La notizia è che il parere è positivo, anche se non mancano rilievi e osservazioni in uno strumento finanziario gravato soprattutto dal “caro bollette” che ha colpito anche Palazzo delle Aquile. I revisori hanno giudicato congrue le previsioni di entrate, investimenti e cassa e poi sono entrati anche nel dettaglio: l’Irpef nel 2023 porterà a un incasso di 111 milioni, salvo scendere l’anno dopo a 89; l’Imu rimarrà stabile a 86 milioni, la Tari scenderà a 120 (extracosti permettendo), l’imposta di soggiorno varrà tre milioni. Crolla invece la previsione di entrate delle sanzioni per violazioni del codice della strada, passando dai 100 milioni previsti per il 2022 ai 37 del 2023 e ai 31 del 2024.

Dito puntato invece contro i disallineamenti delle partecipate che rappresentano “una persistente gravissima irregolarità contabile, già segnalata, pericolosa per gli equilibri di bilancio”.

“Siamo soddisfatti del parere favorevole che non era scontato visti i ritardi accumulati negli anni – commenta il vicesindaco Carolina Varchi – Ovviamente è un bilancio tecnico senza grandi margini di attuazione dell’indirizzo politico, ma necessario per uscire dalla gestione provvisoria. Come è noto stiamo facendo fronte alle criticità gestionali evidenziate, prima fra tutte il controllo analogo sulle società partecipate”.


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