Bingo Family, prosegue la protesta |15 dipendenti rischiano il posto - Live Sicilia

Bingo Family, prosegue la protesta |15 dipendenti rischiano il posto

L’obiettivo è riaprire la trattativa e convincere i vertici aziendali a fare un passo indietro rispetto ai licenziamenti considerati “illegittimi” dai sindacati. I dipendenti non escludono la possibilità di adire le vie legali.

15 lavoratori licenziati
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CATANIA – Bingo Family: un sit-in di tre giorni sotto la sede legale dell’azienda contro i licenziamenti. Non arretrano di un millimetro i lavoratori del bingo di Misterbianco, protagonisti di numerose manifestazioni di protesta contro la decisione dei vertici aziendali di non riconfermare una quindicina dipendenti storici in seguito al passaggio di proprietà della società.

Uomini e donne con un’esperienza decennale alle spalle che pure non hanno superato “il periodo di prova”. Secondo i sindacati i lavoratori sarebbero stati “estromessi in maniera illegittima”. All’origine della protesta il mancato raggiungimento di un accordo tra la nuova proprietà e le sigle sindacali che pure avevano tentato di tenere viva una trattativa soddisfacente per entrambe le parti in gioco. Tra le proposte, non accettate dall’azienda, ci sono il ricorso alla solidarietà interna con un taglio di retribuzione a fronte di un taglio di ore per tutti.

Alla luce dei numerosi tentativi andati a vuoto, una decina di ex dipendenti, si sono dati appuntamento davanti la sede legale dell’azienda Eliodoro in via Gabriele D’Annunzio per manifestare il loro disappunto rispetto all’atteggiamento tenuto fino a questo momento. Un sit-in ad oltranza che li vedrà protagonisti per tre giorni dalle nove alle diciassette fino a venerdì. L’obiettivo dichiarato è di ottenere la riapertura delle trattive e convincere i vertici aziendali a fare un passo indietro rispetto ai licenziamenti.

Se la situazione non verrà sbloccata, i dipendenti non escludono la possibilità di adire le vie legali. “Dopo le manifestazioni messe in campo in questi mesi non abbiamo raggiunto nessun risultato, nonostante tutto continuiamo a sperare che questa situazione si sblocchi anche perché in questo momento non ci sono alternative nel mondo del lavoro”, spiega Alfio Moro, Rsa della Cgil. Che amaramente aggiunge: “Dalle comunicazioni ricevute da parte dell’azienda, pensiamo che non sia un problema di posti di lavoro- aggiunge- il lavoro c’è, ma non vogliono queste persone”.


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