Blutec, la competenza è di Torino | Ma l'azienda resta sequestrata - Live Sicilia

Blutec, la competenza è di Torino | Ma l’azienda resta sequestrata

Il giudice "naturale" ha sede nel capoluogo piemontese. Domani vertice al ministero a Roma.

PALERMO – Il Tribunale del Riesame dichiara l’incompetenza territoriale del  giudice di Termini Imerese , ma conferma il sequestro preventivo di Metec, società madre di Blutec.

Il collegio presieduto da Antonia Pappalardo, due giorni fa, ha stabilito che doveva essere il giudice per le indagini preliminari di Torino a valutare il provvedimento di sequestro. Sequestro che viene al momento confermato. Ci vorranno 45 giorni per conoscere le motivazione della decisione, ma appare scontato che il Riesame abbia ritenuto sussistenti le esigenze cautelari. Il fascicolo viene trasmesso alla Procura di Termini Imerese “per le determinazioni in merito al profilo della rilevata incompetenza territoriale”. L’approdo naturale dell’inchiesta è nel capoluogo piemontese. Al momento, però, la situazione resta quella cristallizzata il 5 marzo scorso quando fu dato il via libera al sequestro e alla conseguente amministrazione giudiziaria della società Metec e della partecipata Blutec.

Già nelle scorse settimane il Tribunale aveva annullato la misura cautelare inflitta nei confronti del presidente di Blutec Roberto Ginatta, liberato dagli arresti domiciliari ed era stata riconosciuta, anche allora, l’incompetenza territoriale della Procura termitana sollevata dai difensori dello Studio Grande Stevens.

Il reato contestato è la malversazione ai danni dello Stato. Secondo i finanzieri del Nucleo di polizia economica-finanziaria, non sarebbero stati spesi come da programma 16 dei 21 milioni milioni assegnati da Invitalia, l’agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa partecipata al 100% dal ministero dell’Economia, per il rilancio dell’ex fabbrica Fiat di Termini Imerese. Il finanziamento sarebbe stato sprecato, così sostiene l’accusa, fra spese non ammissibili, costi fantasma e strani movimenti bancari.

“Il dottor Ginatta è pronto a difendere con forza, avanti all’Autorità Giudiziaria competente, la legittimità dell’operato della società sul progetto di riqualificazione di Termini Imerese – avevano detto i legali – auspicando che i rilevanti sforzi sino ad oggi profusi per il rilancio del sito e dell’occupazione non siano vanificati dalle vicende occorse nelle ultime settimane”. Il riferimento è all’esistenza di un accordo tra Blutec e la cinese Jiayuan per il rilancio dell’ex stabilimento Sicilfiat.

La notizia del Riesame arriva alla vigilia dell’incontro con i sindacati a Roma al Ministero per lo Sviluppo economico. Le delegazioni sono già in partenza.

 


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