Bonus 110%, Anci Sicilia: "Enti locali pronti ad acquistare crediti"

Bonus 110%, Anci Sicilia: “Enti locali pronti ad acquistare crediti”

Il blocco della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi rischia di fare fallire le aziende

PALERMO – Il blocco della cessione dei crediti legati ai bonus edilizi rischia di fare fallire le aziende che operano nel settore. L’Anci Sicilia, rispondendo al grido di allarme del mondo delle imprese, rivolge un invito agli enti locali dell’Isola ad adoperarsi affinché, nei limiti delle specifiche condizioni, possano procedere all’acquisto dei crediti fiscali, dando così il proprio contributo a far ripartire l’economia di un comparto che, dopo la spinta iniziale del superbonus, è stato particolarmente colpito dalla crisi economica scaturita dalla pandemia.

“La possibilità per gli Enti locali di procedere all’acquisto di crediti fiscali, quali il Superbonus 110%, il sisma bonus, il bonus facciate e gli interventi di efficientamento energetico, potrebbe rivelarsi uno strumento strategico per contribuire a superare il blocco dei crediti da parte di banche e intermediari che hanno raggiunto la saturazione della propria capacità fiscale. Una emergenza economica che sta creando grandi difficoltà alle imprese edili che hanno i cassetti fiscali pieni di crediti ma sono prive di finanziamenti per andare avanti, con conseguente sospensione o chiusura dei cantieri, licenziamenti e contenziosi legali con tecnici e progettisti non retribuiti”. Hanno dichiarato Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia.

“L’utilizzo dei crediti, una volta acquisiti, come già avvenuto in diversi enti locali – aggiungono Amenta e Alvano – andrebbe in compensazione fino a concorrere la propria capienza fiscale, liberando spazi che possono consentire l’acquisto di crediti delle imprese e tale possibilità trova la sua utilità nel risparmio che l’ente locale apporterebbe al proprio bilancio rispondendo ai criteri di efficienza e di economicità, traendo un vantaggio economico dalla differenza tra il prezzo di cessione corrisposto per l’acquisto ed il superiore valore nominale del credito di imposta”.

“Per questi motivi l’Anci Sicilia, – concludono il presidente e il segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani – al fine di consentire ai comuni, ai liberi consorzi e alle città metropolitane siciliani di avvalersi di questo importante strumento organizza per il 22 febbraio prossimo un incontro in videoconferenza cui sono stati invitati a partecipare, oltre ai deputati regionali, anche rappresentanti degli Ordini professionali dei commercialisti, ingegneri, architetti e geometri”.


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