Bonus fino a tre mila euro per i dipendenti con figli a carico: ecco come ottenerlo - Live Sicilia

Bonus fino a tre mila euro per i dipendenti con figli a carico: ecco come ottenerlo

La cifra potrà essere utilizzata per il pagamento di bollette

In arrivo un bonus fino a 3mila euro per i dipendenti che hanno figli, è quanto deciso con il decreto Lavoro varato dal governo Meloni a maggio. Si tratta di un benefit che i datori di lavoro privati possono riconoscere ai propri dipendenti come forma di welfare aziendale, anche per aiutare nel pagamento delle bollette di luce, gas e acqua.

La circolare 23/e dell’Agenzia delle Entrate

La circolare n. 23/E di oggi fornisce i chiarimenti sulla nuova disciplina del welfare aziendale, a seguito delle novità introdotte dal “Decreto lavoro” che ha innalzato per il 2023 fino a 3mila euro il limite entro il quale è possibile riconoscere ai dipendenti beni e servizi esenti da imposte. Lo stesso decreto (Dl n. 48/2023) ha inoltre incluso tra i “bonus” che non concorrono a formare reddito di lavoro dipendente anche le somme erogate o rimborsate ai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche di energia elettrica, acqua e gas.

Chi sono i beneficiari

Il Fisco ha chiarito che possono ricevere il benefit tutti i lavoratori dipendenti, e anche quelli che ricevono un reddito assimilato a quelli da lavoro dipendente. La condizione è che abbiano figli a carico, “compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati”.

Per figli “fiscalmente a carico” si intendono quelli che hanno un reddito non superiore a 2.840,51 euro lordi all’anno. Se hanno meno di 24 anni, questa soglia è alzata a 4mila euro. Per poter ricevere il bonus, il figlio in questione deve essere “fiscalmente a carico” alla data del 31 dicembre 2023. Nel caso di due genitori lavoratori dipendenti, entrambi possono ricevere il fringe benefit per intero, se il figlio è a carico di entrambi.

Le regole per l’agevolazione

Per accedere al beneficio, il lavoratore deve dichiarare al proprio datore di lavoro di averne diritto, indicando il codice fiscale dei figli fiscalmente a carico. Non essendo prevista una forma specifica per questa dichiarazione, la stessa può essere resa secondo modalità concordate tra le due parti. Naturalmente, al venir meno dei presupposti per l’agevolazione il dipendente è tenuto a darne tempestiva comunicazione al datore di lavoro. Quest’ultimo recupererà quindi il beneficio non spettante nei periodi di paga successivi e, comunque, entro i termini per le operazioni di conguaglio.

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