Boom del sito per le delazioni | I grillini tentano la riscossa sul web - Live Sicilia

Boom del sito per le delazioni | I grillini tentano la riscossa sul web

L'iniziativa on line dei pentastellati per raccogliere le denunce dei cittadini anche in forma anonima è partito in quarta. Regalando di nuovo visibilità mediatica al Movimento

Movimento 5 Stelle
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PALERMO – L’ultima trovata della politica è la buca delle lettere delle delazioni. E in una Regione in cui non c’è pietra sotto la quale non si celino i vermi famelici della corruzione, l’iniziativa sta pure andando forte. È l’ultima trovata dei grillini siciliani, tornati a votarsi al loro primo amore, il web, stavolta per mettere su un collettore on line  di denunce, anche anonime, su presunti casi di malaffare in Sicilia. Il “sito anticorruzione”, così lo hanno battezzato i parlamentari nazionali e regionali 5 Stelle, si trova all’indirizzo www.segnalazioni5stelle.it e a due settimane dal via, annunciava qualche giorno fa un comunicato del Movimento, aveva raccolto oltre 200 segnalazioni. “Molte in forma anonima”, spiegano i deputati grillini, anche se non mancano quelle con tanto di nome e cognome e recapiti. Sul sito campeggia l’immagine di un omino in incognito, con tanto di cappello e bavero alzato a nasconderne l’identità, che rappresenta probabilmente il corrotto da smascherare. Ma che magari potrebbe far pensare anche all’anonimo delatore di turno: nella terra in cui il confine tra denuncia e mascariamento è a volte sottilissimo, il rischio di un’operazione del genere non sfugge. Nemmeno, parrebbe, ai grillini stessi, che ammettono con la deputata Giulia Di Vita: “È ovvio che tutto va preso con le pinze ed analizzato con la massima attenzione, alla ricerca di riscontri che ci possano portare a denunciare tutto alla magistratura”.

Numerosissime segnalazioni, riferiscono i grillini, sono relative ad appalti e al mondo del lavoro. Segnalazioni nel mondo della sanità raccontano di sprechi e attrezzature inutilizzate. Tra i più gettonati, però, è il mondo della Formazione professionale, mai come in questi anni finito sui giornali e spesso anche per vicende di cronaca nera. L’idea dei sito-sentinella era nata in origine per contrastare la corruzione in Sanità, poi si è deciso di allargare lo spettro: “Gli ultimi episodi di cronaca e gli ultimi arresti in Sicilia in altri settori – dice il grilllino Stefano Zito – ci hanno convinto ad allargare il campo d’azione. In Sanità la corruzione non è solo di tipo macro, come quella relativa alla spesa farmaceutica, ma è anche micro e si estrinseca nel dipendente infedele che chiede un telefonino nuovo o nella banconota da 100 euro per velocizzare una pratica. Potrebbe annidarsi anche nella mancata trasparenza delle pubbliche amministrazioni, nei bandi scritti male o cuciti su misura”.

Ma per le denunce non ci sono già forze dell’ordine e magistrati? “Pochi alla domanda del form che chiede espressamente se alla segnalazione seguirà una denuncia, rispondono ‘lo farò’ – si legge nella nota dei 5 Stelle -. A frenarli è spesso la convinzione che tutto finirebbe comunque in un binario morto, o, più concretamente, la paura di ritorsioni o, addirittura, di perdere il posto di lavoro”. I grillini si impegnano a girare in procura le segnalazioni per le quali i propri consulenti legali trovino riscontri.

L’iniziativa dei pentastellati siciliani ha trovato una buona eco sulla stampa. Oggi Il Fatto quotidiano dedica un ampio articolo all’iniziativa passando in rassegna alcuni dei presunti casi di malaffare segnalati sul sito, e molti riguardano Sanità e Formazione professionale. E così, cavalcando la tigre degli scandali, i 5 Stelle siciliani cercano nuovo smalto dopo un periodo di offuscamento mediatico. Dopo l’exploit delle regionali, che videro i grillini laurearsi primo partito in Sicilia, i pentastellati siciliani godettero di un periodo di visibilità frutto anche di alcune convergenze con le prime gesta di Rosario Crocetta, che fecero frettolosamente parlare di “modello Sicilia”, come possibile archetipo di collaborazione tra Pd e Grillo.

Il “modello Sicilia” evaporò ben presto, man mano che le distanze tra grillini e governatore si andarono divaricando (emblematica la vicenda del Muos ma non solo). Con esso però evaporò progressivamente anche la visibilità del plotone pentastellato siciliano. Che conquistò a un certo punto i titoli dei giornali non per una questione di scontro culturale ma di scontrini, quando si consumò il divorzio dal gruppo (caso rimasto unico all’Ars, a differenza del Parlamento nazionale dove l’emorragia di parlamentari grillini è stata notevole) del vicepresidente dell’Ars Antonio Venturino.

Forti del primato del gruppo più produttivo dell’Ars, i grillini nell’Isola alle ultime Europee hanno incrementato i propri voti, proprio mentre altrove in Italia le regionali riservavano batoste al Movimento di Grillo e Casaleggio. Per il quale la Sicilia – complici gli abbondanti disastri del governo regionale – resta uno strategico granaio di consensi. E per rinvigorire questo feeling i 5 Stelle col loro sito raccogli-denunce sembrano tornare in qualche modo al loro dna originale, quello del cavalcare l’indignazione popolare sull’onda della cronaca e degli scandali. Visto anche che la concorrenza nell’offerta politica di questo genere si è fatta ormai spietata.

 


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