03 Dicembre 2020, 15:16
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PALERMO – La sentenza è pesante, meno però di quanto chiedesse la Procura. Il giudice per l’udienza preliminare Rosario Di Gioia ha condannato i boss della nuova mafia, quelli che convocarono la commissione provinciale di Cosa Nostra dopo la morte di Totò Riina.
A cominciare da Settimo Mineo, anziano boss di Pagliarelli che nel maggio 2018 presiedette la nuova cupola in una palazzina a Baida. Tra un pasticcino e l’altro al suo fianco c’erano Gregorio Di Giovanni di Porta Nuova, Francesco Colletti di Villabate, Leandro Greco di Ciaculli (è il nipote di Michele Greco, il ‘papa’ della vecchia mafia), Giovanni Sirchia di Passo di Rigano, Calogero Lo Piccolo di San Lorenzo. Della cupola faceva parte anche Filippo Bisconti di Belmonte Mezzagno che, così come Colletti, ha scelto di collaborare con la giustizia.
Furono tutti arrestati nel dicembre del 2018 dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Palermo.
Tanti i volti noti. Personaggi che, una volta scontate pesanti condanne, averebbero provato a rimettere in piedi la Cosa Nostra palermitana.
Il blitz, coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dei sostituti Bruno Brucoli, Amelia Luise, Francesca Mazzocco, Dario Scaletta e Gaspare Spedale, bloccò la nuova commissione provinciale, convocata per la prima volta dopo la morte di Totò Riina. I capimafia si riunirono a maggio del 2018 in una palazzina di Baida.
Ecco tutte le condanne e le assoluzioni: Filippo Cusimano 9 anni e 4 mesi (richiesta di 14 anni, era difeso dagli avvocati Claudio Gallina Montana e Giovanni Mannino), Stefano Albanese (9 anni e 2 mesi), Filippo Annatelli (13 anni e 4 mesi), Gioacchino Badagliacca assolto (la richiesta era di 14 anni), Filippo Salvatore Bisconti 6 anni grazie all’attenuante prevista per i collaboratori di giustizia, Giuseppe Bonanno 5 anni e 8 mesi (la sua è la pena più bassa inflitta per mafia, difeso dall’avvocato Domenico La Blasca, ha avuto riconosciuto le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti), Carmelo Cacocciola 7 anni (15 anni di richiesta, avvocato Angelo Formuso), Giovanni Cancemi 8 anni, Francesco Caponetto 13 anni e 4 mesi, Francesco Colletti 6 anni e 6 mesi, grazie all’attenuante prevista per i collaboratori di giustizia, Giovanna Comito 1 anno e 8 mesi, Giuseppe Costa 9 anni, Filippo Cusimano 9 anni e 4 mesi, Maurizio Crinò 10 anni, Rubens D’Agostino 10 anni (la richiesta era di 20 anni), Gregorio Di Giovanni 15 anni e 4 mesi, Filippo Di Pisa 8 anni e 8 mesi, Andrea Ferrante 8 anni, Salvatore Ferrante 2 anni e 8 mesi, Calogero Lo Piccolo 27 anni in continuazione con una precedente condanna, Vincenzo Ganci 8 anni e 8 mesi, Giusto Giordano assolto, Michele Grasso 8 anni e 8 mesi, Leandro Greco 12 anni, Marco La Rosa 6 anni e 8 mesi, Gaetano Leto 12 anni e 8 mesi, Erasmo Lo Bello 12 anni, Sergio Macaluso 2 anni con attenuante per i pentiti, Michele Madonia 8 anni e 8 mesi, Umberto Maiorana 1 anno e 8 mesi, Domenico Mammi 2 anni grazie all’attenuante riconosciuta dai collaboratori, Giusto Francesco Mangiapane 8 anni, Matteo Maniscalco 10 anni, Antonio Giovanni Maranto 2 anni, Luigi Marino 6 anni e 8 mesi, Fabio Messicati Vitale 12 anni, Giovanni Salvatore Migliore 8 anni e 8 mesi, Settimo Mineo 16 anni, Andrea Mirino assolto (difeso dall’avvocato Amalia Imbrociano), Salvatore Mirino 9 anni e 4 mesi, Massimo Mulè assolto (per lui, difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Marco Clementi con la collaborazione di Valentina Clementi e Simona La Verde, la richiesta era di 14 anni, Domenico Nocilla 9 anni e 8 mesi, Nicolò Orlando assolto (richiesta 10 anni e 8 mesi, era difeso da Domenico Cacocciola ), Salvatore Pispicia 12 anni, Gaspare Rizzuto 12 anni e 4 mesi, Michele Rubino 10 anni e 8 mesi, Giovanni Salerno 10 anni e sei mesi, Pietro Scafidi assolto (richiesta di 10 anni e 8 mesi), Salvatore Sciarabba 14 anni, Giuseppe Serio 13 anni e 4 mesi, Giovanni Sirchia 8 anni, Salvatore Sorrentino 12 anni e 8 mesi, Giusto Sucato assolto (richiesta di 11 anni, avvocato Domenico La Blasca), Rosolino Mirabella assolto (richiesta di 13 anni e 4 mesi, avvocati Giovanni Castronovo e Silvana Tortorici), Salvatore Troia 9 anni, Giacomo Alaimo (assolto, a fronte di una richiesta di 7 anni, difeso dall’avvocato Jimmy D’Azzò).
Ad incidere sulle pene meno pesanti il venir meno della circostanza aggravante prevista quando le attività economiche intraprese dagli associati siano finanziate con il prezzo, il prodotto o il profitto dei delitti.
Gli imputati dovranno risarcire le parti civili: Centro Pio La Torre, Addiopizzo, Confcommercio Palermo, a Sos Impresa, Sicindustria. Si sono costituiti anche i Comuni, Villabate, Ficarazzi e Misilmeri. Grande assente il Comune di Palermo, che non ha avanzato richiesta di costituzione.
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03 Dicembre 2020, 15:16