CATANIA – La direttrice di una struttura socio-sanitaria del Catanese, S.B., di 62 anni, è stata arrestata dalla Polizia di Stato per maltrattamenti nei confronti degli ospiti anziani o disabili. Gli agenti hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip su richiesta della Procura. L’indagine nasce dalla denuncia presentata dal familiare di un assistito cui era stata diagnosticata la frattura di una vertebra. Secondo gli investigatori l’indagata, oltre ad aver maltrattato questa vittima, avrebbe tenuto comportamenti simili nei confronti di altri anziani ospitati nella sua struttura.
L’indagata avrebbe colpito “con schiaffi e spintoni gli ospiti, ricorrendo anche ad ingiurie, umiliazioni gratuite ed alla violenza fisica”. Se qualche ospite non rispettava le regole era punito con il divieto di pranzare con gli altri o gli sarebbe stato imposto di rimanere a letto senza colazione. In un’occasione, quando una anziana era entrata nella cucina per andare a bere un po’ di acqua, l’indagata le avrebbe versato l’acqua in testa, urlandole: “tu sei nata maleducata, tu dici che sei signora, ma non sei stata mai signora tu…Mai!”, “io ne ho viste femmine maleducate, ma non come a te…c’è il Signore che ci pensa. Magari ci pensasse il Signore! Io maleducate ne ho viste, ma non come a te…hai tutte le forme di un animale tu… tutte precise, hai tutte le forme di un animale”.
La nota della Uil
“Pretendiamo attenzione, rispetto, tutele per i nostri anziani e per la nostra vecchiaia. Ben vengano le denunce, purtroppo rare, di vittime e familiari ma non bastano per eliminare lo scandalo delle residenze-lager. Servono prevenzione, controlli, sanzioni. E un inasprimento delle pene. C’è spazio in campagna elettorale anche per un tema come questo?”. Lo affermano le segretarie generali di Uil e Uil Pensionati Catania, Enza Meli e Maria Pia Castiglione, commentando la notizia dell’inchiesta a carico della direttrice di una struttura socio-sanitaria in provincia di Catania, ora agli arresti per maltrattamenti aggravati.
“Siamo grati alla Squadra Mobile e alla magistratura – aggiungono Enza Meli e Maria Pia Castiglione – per avere dato seguito con efficacia e tempestività all’esposto presentato dal parente di un ospite di quella che sembra un paradosso definire casa di cura. Temiamo, purtroppo, che sia emersa così soltanto la punta di un iceberg. Alle istituzioni pubbliche, quindi, ribadiamo la richiesta di verifiche capillari e sistematiche non solo sulle residenze socio-sanitarie per anziani e disabili ma anche sul personale di queste strutture perché ne siano accertate le attitudini psico-fisiche a svolgere un lavoro tanto delicato”. Le esponenti sindacali concludono “ricordando la denuncia del segretario generale della Uil Pensionati Sicilia, Claudio Barone, sulle intollerabili opacità di un sistema segnato dalla presenza di molte case di cura che, se non hanno convenzioni pubbliche, non risultano neppure censite da Assessorato regionale ed enti locali di riferimento”.