Brancaccio, dopo l’asilo tocca a piazza Puglisi

Brancaccio, dopo l’asilo tocca a piazza Puglisi: un progetto per rifarla

Artale: “Pronti i fondi”. Federico: “Riaprire l’auditorium”

PALERMO – Un progetto per dare un nuovo volto alla piazza di Brancaccio in cui fu ucciso don Pino Puglisi. Dopo lo sblocco dell’iter per il nuovo asilo nido intitolato alla memoria del sacerdote ucciso dalla mafia, arriva un’altra buona notizia: la prossima settimana, infatti, il Centro Padre Nostro guidato da Maurizio Artale presenterà alla Seconda circoscrizione un progetto per il rifacimento di quella che fino a qualche anno fa era piazzetta Anita Garibaldi.

Federico: “Si intervenga sulla piazza”

Uno scorcio della periferia di Palermo divenuto tristemente noto per il martirio del presbitero e che col tempo è divenuto simbolo di riscatto e lotta alla criminalità: la piazza ospita una statua di Puglisi, oltre alla casa museo visitata da Papa Francesco in occasione della sua visita in città nel 2018. Peccato che l’asfalto, a causa di un problema legato alle tubature, abbia ceduto. “Da otto mesi segnaliamo il problema al Comune – ha denunciato sui social il presidente della Seconda circoscrizione Giuseppe Federico -. E se è vero che si tratta di un bene privato, è anche vero che non possiamo lasciare in queste condizioni una piazzetta che per i palermitani ha un valore inestimabile. Gli impegni presi dall’amministrazione qualche mese fa, in occasione della seduta straordinaria del consiglio comunale che si è tenuta proprio in piazza, non possono essere disattesi”.

Il progetto del Centro Padre Nostro

Un accorato appello a cui ha risposto il Centro Padre Nostro. “C’era un progetto da quasi un milione di euro che non si è realizzato perché il Comune non è riuscito a stanziare la sua quota di partecipazione, pari ad appena 50 mila euro – spiega Artale a LiveSicilia – ma siamo riusciti a reperire un altro finanziamento da 440 mila euro che consentirà di intervenire ugualmente. Si tratta di fondi della struttura di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ottenuti grazie al co-finanziamento di 120 mila euro dell’assessorato regionale alle Infrastrutture guidato da Alessandro Aricò”. Progetto che il Centro, che ha già donato quello dell’asilo nido di prossima costruzione, presenterà alla circoscrizione nel corso di una seduta convocata per il 20 marzo.

L’auditorium resta chiuso

“Siamo pronti a condividere e sostenere l’iniziativa – aggiunge Federico – e ringraziamo ancora una volta il Centro Padre Nostro per l’impegno a favore del quartiere. Chiederemo al sindaco Roberto Lagalla di intervenire anche sull’auditorium intitolato al piccolo Giuseppe Di Matteo: non è possibile che rimanga chiuso, privando Brancaccio di un importante centro di aggregazione”. L’auditorium di via San Ciro, in cui Puglisi celebrò Messa pochi giorni prima di essere ucciso, è stato usato per vent’anni dal Centro Padre Nostro che lo ha lasciato nel marzo 2021, al termine di un lungo braccio di ferro con il Comune dovuto alla superficie su cui calcolare la tassazione.

“Tenere chiuso l’auditorium non fa onore al piccolo Giuseppe Di Matteo a cui è intitolato. Il Comune dovrebbe mettersi d’accordo con se stesso – dice Artale – perché da un lato certifica che la superficie è di 500 metri quadrati e dall’altro ci chiede tasse per il doppio. E nonostante abbiamo lasciato l’auditorium, continuano a inviarci avvisi di pagamento. Una situazione all’apparenza semplice ma che, nei fatti, continua senza trovare una soluzione”.

Il risultato è che l’auditorium ha chiuso i battenti e gli annunciati interventi di recupero non sono ancora iniziati. “La circoscrizione è disponibile a ricevere e gestire l’immobile per il bene del quartiere ma non in queste condizioni – precisa il presidente Federico -. Serve un progetto di riqualificazione che lo renda utilizzabile e solo dopo potremo riaprirlo alla collettività. Quel che è certo è che tenerlo chiuso non rende onore alla memoria di Puglisi che ha dato tutto, perfino la vita, per cambiare il volto di Brancaccio”.


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