Brancaccio, il parroco: "Palermo è uno straccio, per chi è morto don Puglisi?"

Brancaccio, il parroco: “Palermo è uno straccio, per chi è morto don Puglisi?”

Parla don Maurizio Francoforte: "Abbiamo perso il treno"

PALERMO- “Penso che, con padre Pino Puglisi, la città ha perso un treno. Qualcosa è cambiato, dagli anni Novanta, per carità, ma il cambiamento poteva essere più profondo”.

Don Maurizio Francoforte, parroco di San Gaetano, a Brancaccio, osserva con diffidenza la retorica che può essere il ricamo in più di una memoria sacrosanta. Giusto ricordare, con il cuore e la mente, il beato ucciso dalla mafia, giusto farlo con partecipazione, nel trentennale del suo martirio – questo dice don Maurizio -, ma ci vogliono i fatti ed è necessario uno sguardo diverso.

Padre Maurizio, allora, come la mettiamo?
“La mettiamo così. L’anno della beatificazione, il 2013, ha portato un grande arricchimento, culminato con la visita di Papa Francesco, nel 2018. C’era una vera speranza. Poi, Palermo è ripiombata nella rassegnazione. Ovviamente, anche Brancaccio”.

Perché?
“Perché la svolta è stata parziale e lenta, quando ci si poteva aspettare il colpo d’ala, soprattutto da parte della politica, in servizi e attenzione per le periferie. L’ho detto pure al sindaco Lagalla, nella seduta straordinaria del consiglio comunale, nel quartiere”.

Cosa gli ha detto?
“Che a Brancaccio non interessa tanto la presenza delle istituzioni il 15 settembre, è più importante che ci sia vicinanza dal 16 in poi. Non voglio una amministrazione che promette e non mantiene. Preferisco qualcuno che ammetta: non ci sono i soldi, ci dispiace, bisogna avere pazienza”.

Ma lei cosa vorrebbe, don Maurizio?
“Vorrei che, per Brancaccio e per tutta la città, ci fosse lo sguardo d’amore con cui don Pino Puglisi e fratel Biagio Conte guardavano le persone e le cose. Occhi che sapevano riconoscere la bellezza. Don Pino è morto per Palermo, ma…”.

Ma?
“Palermo è uno straccio che troppi usano e buttano via, secondo convenienza. Molti sono come quelli che fissano la strada dalle panchine pubbliche. Attendono il cambiamento e non lo attuano”.

Di chi è la colpa?
“Un po’ di tutti, non soltanto della politica. Sai cosa vorrei ancora?”.

Cosa, don Maurizio?
“Tante volte ho sentito parlare di visione, di progetti e qualcuno annunciava: ‘Partiamo per Brancaccio’. Io, però, non ho mai visto arrivare nessuno. E mi domando: quando arriverà, Palermo, finalmente, per salvare Brancaccio e le altre periferie?”


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