“Buono è legale”| Un marchio per la qualità del lavoro - Live Sicilia

“Buono è legale”| Un marchio per la qualità del lavoro

A Bronte si sono riuniti i vertici del sindacato.

L'INIZIATIVA DELLA UIL
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BRONTE – Il pubblico è stato quello delle grandi occasioni. Sul palco del cineteatro di Bronte, domenica mattina, presenti infatti tutti i vertici della Uil, a cominciare dal segretario generale Carmelo Barbagallo. “Buono è legale”, questo il titolo del convegno organizzato dal sindacato per affermare con forza la necessità di tutelare e valorizzare il lavoro vero e di qualità, ispirato a principi etici e al rispetto dei diritti e della dignità del lavoratore, da contrapporre invece al lavoro nero. A fare da padrona di casa, lei brontese doc, il neosegretario generale della Uil di Catania, Enza Meli. Insieme, in un susseguirsi di interventi, anche i leader di Uila e Uil Pensionati, il sottosegretario all’agricoltura Giuseppe Castiglione, il responsabile dell’Ispettorato territoriale del lavoro Domenico Amich, il presidente nazionale dell’associazione consumatori Adoc Roberto Tascini e il sindaco di Bronte Graziano Calanna, che ha ringraziato gli organizzatori per l’“interessantissimo convegno” tenutosi proprio durante l’ultimo giorno della sagra del pistacchio.

“A Bronte perché parliamo appunto di caporalato, di lavoro nero, perché sono successi degli episodi sgradevoli. Vogliamo proprio che da questa città parta un’iniziativa che è buono e legale ciò che rispetta i diritti e la dignità dei lavoratori, ciò che proviene dal lavoro vero e non dal lavoro nero”. Così il neosegretario, memore degli ultimi controlli fra i pistacchieti brontesi portati avanti da ispettori dell’Inps e carabinieri che hanno fatto emergere casi di illegalità. Ispezioni per le quali, nelle parole di Amich, a fronte della scarsità di forze che impedisce di potere fare controlli a tappeto, gli stessi sindacati possono giocare un ruolo importante con le loro segnalazioni così da potere intervenire in maniera mirata.

 

“Ho cominciato a lavorare a 8 anni, ho fatto lavoro minorile. Poi, a 13, ho fatto un anno di lavoro nero. A 14 ho cominciato a lavorare legalmente e ho sempre rivendicato i miei diritti”. Parte dalla propria esperienza personale il leader della Uil per rivolgersi ai giovani. Immancabile infatti nel convegno la questione della disoccupazione giovanile. “I giovani – nelle parole di Barbagallo – devono sapere che nessuno gli regala niente, bisogna sgomitare e lottare per ottenere quello che si vuole. Sono convinto che i nostri giovani sono la ricchezza del paese, per questo non se ne devono andare”. Necessario però, oltre ad avere le idee, è “creare infrastrutture, fare delle reti, fare formazione continua per permettere ai giovani di potere spaziare nel mondo che cambia e nei lavori che cambiano. Oggi – continua il segretario generale – si possono fare grandi iniziative imprenditoriali e fare più soldi con una piattaforma digitale che con una piattaforma petrolifera”. La sua sfida: “Fisco più leggero, salari e pensioni più pesanti”. Un obiettivo questo condiviso dai presenti, a cominciare dal segretario generale di Uil Pensionati, Romano Bellissima, che ha tuonato contro la precarietà del lavoro giovanile e l’aumento automatico dell’età pensionabile.

 

Oltre alla tracciabilità, la creazione di un marchio di qualità. È questa l’idea ampiamente discussa domenica per identificare le aziende virtuose e tutelare lavoratori e consumatori, due realtà queste ultime considerate inscindibili dal presidente dell’Adoc, che ha posto in particolare l’accento sull’importanza di fare acquisti consapevoli. Un marchio dunque, nelle parole del segretario regionale Uila Nino Marino, che garantisca sulla qualità del lavoro che sta dietro ai prodotti in termini di rispetto delle normative e della dignità dei lavoratori. Ma fondamentale è al contempo diffondere anche una cultura della legalità che sia intesa, nelle parole di Claudio Barone, segretario regionale Uil, pure come velocità nel dare risposte a chi vuole strumenti nel campo della tutela.

 

“Oggi c’è bisogno di sindacato, perché siamo tornati indietro”. Così Barbagallo insieme con Nino Toscano, segretario regionale Uil Pensionati, mentre da più parti non sono mancate le stoccate contro le recenti dichiarazioni di Luigi Di Maio sulla riforma dei sindacati. E se da un lato Castiglione ha ricordato la collaborazione tra governo, sindacati e parti sociali, puntando l’attenzione sulla legge contro il caporalato e lanciando un appello affinché l’Inps, che dovrà presiedere la cabina di regia della Rete del lavoro di qualità, “proceda nel più breve tempo possibile all’istituzione di questa cabina per dare corpo ad una legge che metta il lavoro di qualità al centro”, dall’altro il leader della Uila, Stefano Mantegazza, ha invece annunciato la presenza di Uila e Uil nelle piazze per raccogliere le firme per due proposte di legge. Lo scopo, “cambiare la situazione di chi perde il lavoro e la condizione della maternità e del rientro in azienda”. Il primo disegno di legge prevede, infatti ,che “per 24 mesi l’assegno della Naspi avrà sempre lo stesso importo” e che l’Ape sociale venga estesa a categorie prima escluse, “a tutti i lavoratori stagionali, a tutti gli operai agricoli, ai lavoratori della pesca”. La seconda proposta vuole invece “una retribuzione al 100% per il periodo di congedo di maternità obbligatoria, la possibilità di lavorare a tempo parziale al rientro al lavoro fino al primo anno di età del bambino e con la retribuzione integrata al 100% dall’Inps”.

 

 

 


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