"Burocrati e politici corrotti": Comune di Palermo unica parte civile

“Burocrati e politici corrotti”: Comune di Palermo unica parte civile

Il Tribunale ha escluso due associazioni

PALERMO – Il Comune di Palermo sarà l’unica parte civile al processo sul presunto giro di corruzione nella burocrazia comunale.

Il processo ha preso il via oggi e il Tribunale presieduto da Fabrizio La Cascia ha respinto la richieste di costituzione delle associazioni Codici Onlus e Codici Sicilia. Troppo generico lo statuto delle due associazioni per potere essere considerate parti lese nel processo.

Gli imputati sono l’architetto Giuseppe Monteleone (ex dirigente dello Sportello per le attività produttive del Comune di Palermo), la compagna e architetto Giovanna D’Attardi, gli architetti Mario Li Castri (altro funzionario ed ex dirigente della burocrazia comunale) e Fabio Seminerio, l’imprenditore Giovanni Lupo, titolare della Biocasa, l’ex presidente della commissione Urbanistica del Comune di Palermo, Giovanni Lo Cascio del Pd, e l’ex consigliere comunale Sandro Terrani, di Italia Viva.

Secondo il procuratore aggiunto Sergio Demontis e i sostituti Giovanni Antoci e Andrea Fusco, che hanno coordinato le indagini dei finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria e dei carabinieri del nucleo investigativo, i burocrati avrebbero intascato tangenti o anche accettato la sola promessa di utilità per favorire l’iter di approvazione dei piani costruttivi che prevedevano la costruzione di nuovi edifici di edilizia popolare.

Si trattava dei progetti di edilizia residenziale convenzionata sulle aree di via Maltese (ex Keller), via Messina Marine e via San Lorenzo. I piani, però, una volta portati in consiglio comunale furono bocciati. Ci sarebbe stato un comitato di affari nella burocrazia comunale che spingeva per ottenere il via libera del Consiglio comunale alla costruzione di centinaia di appartamenti in deroga al piano regolatore.


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