Caleca, l'Expo e il caso Cannova: | "Parte civile contro la corruzione" - Live Sicilia

Caleca, l’Expo e il caso Cannova: | “Parte civile contro la corruzione”

Intervista a Nino Caleca. "Un errore quello sul caso Cannova. Io mi sono costituito parte civile senza chiedere pareri". L'Expo: "Maretta? Tutto chiarito dal presidente".

L'intervista all'assessore all'Agricoltura
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PALERMO – “L’Expo è un’occasione troppo importante” e quindi “anche se può esserci stato qualche malinteso” tutto è stato archiviato. Parola di Nino Caleca, assessore regionale all’Agricoltura, che commenta così le notizie riportate dalla stampa sulla maretta scatenata in giunta dalla nomina del consulente del presidente, Sami Ben Abdelaali a supervisore per Palazzo d’Orleans alle attività dell’Expo. Crocetta ha poi ribadito che “il coordinamento dell’Expo è dell’assessore Linda Vancheri, che ha seguito bene tale attività”. Caso chiuso a questo punto, commenta Caleca. Che parla anche di pubblica amministrazione e corruzione. E definisce “un errore” la mancata costituzione parte civile sul caso Cannova.

Assessore Caleca, sull’Expo quanta agitazione c’è stata in giunta dopo la mossa di Crocetta di affidare al suo consulente per l’internazionalizzazione il coordinamento?

“Non ho avvertito questa maretta dal mio punto di vista. Andiamo avanti e giorno 12 avremo una giornata tutta dedicata all’Expo. Abbiamo avuto 500 richieste da imprenditori. C’è grande entusiasmo. Abbiamo lavorato in sinergia con Linda Vancheri, con Cleo Li Calzi, con gli assessori Purpura e Borellino. E lo abbiamo fatto con grandissimo accordo anche umano. Ma noi tutti abbiamo sentito l’esigenza che la Sicilia sia rappresentata dal presidente Crocetta. Infatti, le ultime riunioni le abbiamo fatte in presidenza. C’è una delibera in giunta che incarica Linda Vancheri di essere la responsabile ma è ovvio che per tutti noi il punto di riferimento è il presidente Crocetta. Che si avvale anche della consulenza di Sami Ben Abdelaali, grande conoscitore della politica mediterranea e del Medio Oriente. Può esserci stato qualche malinteso ma non un problema, le dichiarazioni di Crocetta chiariscono tutto, se c’è mai stato il disappunto di qualcuno”.

Caso chiuso, insomma?

“L’Expo è tropo importante. Non possiamo sprecare questa occasione, va costruita con grande affiatamento”.

Ma a che punto siamo con i preparativi? Ci sono dei ritardi?

“No, anzi. Il 7 e l’8 marzo a Milano ci sarà la presentazione mondiale del cluster mediterraneo. Già lì illustreremo il programma dei sei mesi di attività”.

E’ una grande vetrina per i prodotti siciliani…

“Non è una vetrina, è soprattutto un appuntamento culturale in cui si indica la dieta mediterranea come una soluzione possibile alle esigenze alimentari del pianeta. Per il Mediterraneo e per la Sicilia è un fatto talmente importante che supererà qualunque incomprensione, se ci fosse”.

Senta, dopo questi primi mesi, come definisce la sua esperienza da assessore?

“È un’esperienza fantastica, in tutti i sensi. La cosa impressionante è il tesoro che abbiamo e che non abbiamo ancora valorizzato. Penso ad esempio alle bollicine dell’Etna, considerate le migliori del mondo, superiori anche a quelle francesi. Abbiamo ricevuto in eredità grossi problemi che possiamo trasformare in grosse opportunità”.

E com’è stato, per lei che viene dal mondo delle professioni, l’impatto con la burocrazia regionale?

“La burocrazia viene vissuta come un ostacolo nel rapporto con utenti e imprenditori. Prima per il cibo si parlava di chilometro zero, ora parliamo di chilometro buono. È la burocrazia che invece voglio portare a chilometro zero, mettendo a contatto l’utente con la pubblica amministrazione. Bisogna creare un unico ufficio territoriale diminuendo le postazioni dirigenziali. E ottenendo anche un risparmio di spesa. Un unico ufficio che abbia un’interlocuzione con gli agricoltori. Ho già presentato il progetto ai sindacati. E poi, a proposito di burocrazia, c’è stato anche un momento particolare…”.

Quale?

“Ho vissuto un momento per me doloroso: la decisione del licenziamento di un dipendente colto in flagranza di reato, concussione. È stato licenziato in 48 ore”.

E al riguardo qualcuno ha osservato che un avvocato e un garantista come lei ha dimenticato il garantismo per sposare il giustizialismo…

“Da avvocato ho difeso bene i miei clienti, da assessore devo difendere la pubblica amministrazione dalla corruzione”.

A proposito di questo, ha fatto scalpore il caso del processo al funzionario Cannova per il quale la Regione, sentito il parere dell’Avvocatura non si è costituita parte civile. Che ne pensa da assessore e da giurista?

“Io mi sono costituito parte civile nel procedimento a Termini Imerese per assenteismo di alcuni dipendenti dello Zootecnico di Palermo. E sto valutando la possibilità di costituirci parte civile anche nei procedimenti per truffa sui finanziamenti. Ho chiesto di estendere al mondo dell’agricoltura il rating di legalità e i protocolli di legalità in modo di poter chiedere informazioni alle prefetture sulle aziende che ricevono finanziamenti”.

Ma lei per costituirsi parte civile ha chiesto parere dell’Avvocatura?

“No, posso anche non chiederlo”.

E allora non pensa che dal famoso caso di cui sopra emerga anche un problema di deficit decisionale della politica, appiattita sull’Avvocatura dello Stato?

“Io non ho dubbi sul fatto che bisogna costituirsi in tutti i processi per corruzione, dove il danno non è solo quello materiale, ma è soprattutto quello di immagine”.

Quindi secondo lei quello fu un errore?

“Un errore sicuramente, che spero si possa recuperare”.

Una domanda politica visto che lei si è avvicinato al movimento Sicilia democratica: qual è secondo lei lo stato di salute del governo e della maggioranza?

“Il governo risente della partecipazione dei partiti. I partiti hanno il compito di riformare la Sicilia insieme al governo. E Sicilia democratica ha questa idea di riforma. Meglio se riusciamo a farlo diventare un compito per i siciliani tutti”.

Ma c’è dentro la giunta una dicotomia tra le posizioni di Crocetta e quelle “rigoriste” di Baccei?

“Anche questo fa parte della discussione. Ognuno di noi porta convincimenti diversi. È chiaro che nella giunta si raggiunge una sintesi. I problemi con cui ci confrontiamo sono enormi. L’unica direzione comune è quella di fare ripartire la Sicilia. E posso dirla che in giunta abbiamo sempre votato all’unanimità”.

 


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