PALERMO – Colpo di scena al vertice di maggioranza. Per un assessore che entra, uno esce dal governo. Nino Caleca, infatti, ha inviato al presidente della Regione Crocetta una lettera di dimissioni, dopo la nomina ad assessore agli Enti locali di Giovanni Pistorio. Lo si apprende da fonti di maggioranza.
“Continuo a sognare una politica nuova, pulita e trasparente per la Sicilia, non ci rinuncio. Avverto un totale senso di estraneità di fronte a incomprensibili ritorni al passato. le mie dimissioni sono irrevocabili e con effetto immediato. Presidente, ti voglio bene”. Questo il testo della missiva scritta a mano che Caleca ha fatto pervenire a Crocetta.
A determinare la scelta sorprendente di Caleca (secondo assessore dimissionario in due giorni), che in giunta rappresenta Sicilia democratica, sarebbe stato proprio l’ingresso in giunta di Giovanni Pistorio, segretario dell’Udc e in passato assessore del governo di Totò Cuffaro e luogotenente di Raffaele Lombardo nell’Mpa. Nel partito autonomista Pistorio era contrapposto proprio a Lino Leanza, il fondatore di Sicilia democratica, recentemente scomparso, che aveva indicato in giunta Caleca.
Il vertice di maggioranza di oggi pomeriggio ha sancito l’impegno di governo e coalizione su una serie di riforme da approvare all’Ars, tra cui quella delle ex Province e quella dell’acqua. Ma sul ricompattamento degli alleati cade adesso la nuova tegola, inaspettata anche all’interno dello stesso movimento politico di Caleca. A Crocetta toccherà adesso nominare il trentaseiesimo assessore in due anni e mezzo. E dopo l’entrata in giunta di Pistorio, è caduto il tabù del no ai politici. Questo potrebbe alimentare gli appetiti di molti. E già oggi dal Pd sono arrivati segnali nella direzione di un rimpasto “politico”. A cui invece Crocetta è contrario, come lo stesso governatore ha precisato nella nota con cui oggi annunciava l’incarico all’ex nemico Pistorio.
La nota di Crocetta
“Ringrazio l’assessore Caleca per la collaborazione di questi mesi e il gruppo di Sicilia democratica per il sostegno che ha assicurato al medesimo per la proposta della sua nomina, su iniziativa del beneamato Lino Leanza. Caleca, devo dire con estrema sincerità, ha colto in questi mesi la linea delle politiche di legalità che contraddistinguono e hanno contraddistinto il mio governo passato, presente e futuro e ha sempre accolto le iniziative da me proposte in tal senso, come l’accoglimento all’interno delle politiche agricole, di un contrasto alla mafia dei pascoli, proposto da me, dal sindaco di Troina e dal presidente del parco dei Nebrodi Antoci. Caleca è stato pronto a recepire con entusiasmo alcune mie proposte e in particolare, come ha fatto nel corso dell’ultima giunta, due clausole rivolte, una a richiedere le informative antimafia preventive a tutti i partecipanti ai bandi proposti sulla banca della terra dall’assessorato, cosa mai successa prima all’assessorato Agricoltura; la seconda finalizzata ad escludere dalla concessione dei terreni coloro che, e si tratta spesso di soggetti mafiosi, illegittimamente, con usucapione hanno acquisito proprietà della Regione. C’è molto da fare nel campo agricolo, dove la malavita e la mafia sono forti e continuano a minacciare, vanificando quelle lotte per la riforma agraria che i contadini siciliani hanno pagato a caro prezzo, a partire dalla strage di Portella della Ginestra e dall’omicidio di Placido Rizzotto.
Sono convinto che siamo solo all’inizio, che in agricoltura si riscontrano profondi ritardi, che quel sistema è stato solo scalfito. Il nuovo interlocutore cui verrà assegnata la guida dell’Assessorato, dovrà tenere alto l’impegno antimafia, in modo concreto, con la consapevolezza che io voglio fare molto sul serio. Indietro non si torna. Il mio governo ha avviato una lotta alla mafia senza precedenti e in uno stato di diritto le responsabilità degli uomini non si misurano in base alla loro appartenenza politica, ma sulle loro azioni concrete. In ogni caso gli assessori dell’attuale giunta, sono stati da me nominati sulla base delle indicazioni delle forze politiche che sostengono il governo, alcune delle quali sono espressione di un centro politico al quale appartengono, con tratti di storia comune e persino di militanza nello stesso partito, i parlamentari che hanno indicato e poi sostenuto fino all’ultimo momento l’assessore Caleca, con i quali quotidianamente si rapportava. Mi è dispiaciuto, dopo il miglior vertice politico di maggioranza degli ultimi due anni e mezzo, ricevere sul mio tavolo le dimissioni dell’assessore Caleca, avrei voluto sinceramente discuterle e condividerle con lui, rassicurandolo che la garanzia di legalità è rappresentata da un presidente che tale scelta l’ha fatta da sempre, quale ragione profonda di vita e non come un habitus momentaneo, da una squadra di governo e da una coalizione che condividono fortemente tale linea. Non c’è spazio per l’illegalità nel nostro governo, né tantomeno per facili valutazioni su altri componenti della giunta che hanno una storia politica condivisa da rappresentanti di Sicilia democratica, che lealmente sostengono l’impegno di cambiare la Sicilia”.