Laboratori, prima schiarita | Ma la protesta continua - Live Sicilia

Laboratori, prima schiarita | Ma la protesta continua

Al termine di un lungo incontro, l'assessore Borsellino si è impegnato a ridiscutere in sede ministeriale l'applicazione del decreto Balduzzi e alcune misure per "mitigarne" gli effetti. I rappresentanti dei laboratori: "Prendiamo atto dell'impegno,ma adesso alle parole seguano i fatti. Intanto, la nostra mobilitazione non si ferma".

 

PALERMO -23.30 Il lungo incontro tra l’assessore Borsellino e i rappresentanti dei laboratori di analisi ha aperto qualche schiarita, ma non ha del tutto allontanto i dubbi dei proprietari dei centri, che hanno deciso di confermare le azioni di protesta, in attesa di qualche atto concreto.

L’esito dell’incontro è stato sintetizzato in un documento diramato in tarda serata dall’assessorato alla Salute: “All’apertura- si legge in una nota –  l’Assessore ha ripercorso le tappe e dato lettura del verbale del 19 febbraio u.s. puntualizzando che erano stati soddisfatti tutti i punti in esso sottoscritti, ribadendo che ulteriori iniziative e/o approfondimenti sono da valutarsi in sede di confronto nazionale. L’Assessore ha comunicato il proprio impegno a portare avanti sui tavoli sovraregionali le proposte emerse durante i lavori del tavolo tecnico e ha dato notizia di aver richiesto incontro con il Ministero. Durante un approfondito confronto le OO.SS. hanno rappresentato che l’applicazione del tariffario Balduzzi comporta una perdita di remunerazione per loro insostenibile e chiedono (i) la sospensione del decreto assessoriale di recepimento del tariffario Balduzzi, (ii) la sospensione della circolare alle Aziende sanitarie, rappresentando che le stesse non risulterebbero avere un comportamento uniforme e puntuale rispetto alla circolare che invece delimita gli effetti al mese di maggio, (iii) la rivalutazione del decreto Bindi. L’Assessore – prosegue la nota – nel ribadire che la Regione, peraltro in prosecuzione di piano di rientro, non poteva non recepire il Balduzzi, conferma l’impegno di:  sospendere la circolare del 16 maggio 2013 inviata alle aziende sanitarie, nelle more della verifica dell’impatto della rivalutazione del tariffario Bindi adottato con il decreto assessoriale del gennaio 2013; di sottoporre alla valutazione del Ministero l’estensione del codice 93.01.1 di cui al tariffario Balduzzi anche alla patologia clinica e, in subordine, le proposte tecniche relative alla possibile integrazione dei valori tariffari di un set di prestazioni ove rilevate dal tavolo tecnico non in linea con i costi di produzione; il riconoscimento, per la radiologia, della visita per le prestazioni di risonanza magnetica e di quelle con somministrazione di mezzo di contrasto.

L’Assessore rappresenta che la sospensione di cui al punto 1 è condizionata alla cessazione di ogni forma di protesta. Le OO.SS., pur apprezzando il percorso delineato dall’Assessorato, ritengono che i tempi di attuazione dello stesso non consentano, in atto, di sospendere la protesta che, assicurano, sarà condotta con spirito di non contrapposizione. Dichiarano altresì che restano aperti al confronto per la definitiva risoluzione delle problematiche esposte”.

Insomma, la protesta continua, come conferma il segretario regionale della Federbiologi Pietro Miraglia: “L’assessore si è impegnato a portare al ministero le questioni da noi sollevate. Ma al momento – dice – si tratta solo di parole. Per questo motivo, prosegue la nostra mobilitazione e confermiamo anche la protesta, dopodomani, in piazza Ziino. Nel frattemo le sentenze del Tar sul decreto Balduzzi (prevista per domani) e quella sul decreto Borsellino con cui ci viene chiesto di restituire le somme, faranno un po’ più di chiarezza”.

 

L’INCONTRO DEL POMERIGGIO

“Benzina sul fuoco”. In questo modo i sindacati rappresentativi dei laboratori d’analisi hanno definito le parole di ieri dell’assessore alla Salute Lucia Borsellino (“chi crea disservizi ai cittadini se ne assumerà la responsabilità”). Una tensione che sale, a poche ore dall’incontro, previsto per questo pomeriggio, col quale si proverà a fermare la serrata dei centri di analisi. Uno sciopero che, nelle intenzioni dei promotori, dovrà andare per sette giorni.

E al momento, come detto, i rappresentanti dei titolari dei laboratori non sembrano voler compiere alcun passo indietro. Anzi. “Finora – spiega Pietro Miraglia, segretario regionale della Federbiologi – abbiamo sempre tenuto un comportamento esemplare. Abbiamo partecipato ai tavoli, risposto alle convocazioni, abbiamo anche sospeso le proteste quando ci è stato richiesto. Ma sentire l’assessore parlare addirittura di ‘precettazioni’ ci ha sconcertato. Forse non si è compreso del tutto che andando avanti così, i laboratori moriranno”.

Riguardo al rischio “precettazioni”, però, dall’assessorato alla Salute arriva una secca smentita: “Non ho parlato – dichiara l’assessore Borsellino – di precettazione, ma di responsabilità. Nesun ultimatum. Anzi, il dialogo è aperto, purché sia costruttivo”.

Comunque sia, i “nodi” da sciogliere non sono pochi e riguardano in particolare l’immediata applicazione del decreto Balduzzi, che taglia anche del 40% i rimborsi da parte del Sistema sanitario nazionale ai laboratori per gli esami. E ancora irrisolta è la questione riguardante la richiesta di restituzione alle Asp delle somme che i laboratori avrebbero “illegittimamente” incassato negli anni. Una richiesta frutto di un decreto dell’assessore Borsellino, che ha recepito una sentenza del Cga. Il decreto della Borsellino richiedeva infatti la restituzione delle somme incassate dai laboratori attraverso il vecchio tariffario regionale. Soppiantato, nel 2007, da un nuovo tariffario, frutto di un decreto dell’allora ministro Bindi, e confluito nel piano di rientro. Un tariffario penalizzante per le strutture. Ma il tariffario Bindi rimase solo sulla carta, dopo una sfilza di ricorsi che ne avevano sospeso l’efficacia. Fino a una sentenza del Cga che aveva invece confermato la legittimità del “Bindi”. Da lì, appunto, il decreto di Lucia Borsellino con cui vengono richiesti indietro i soldi.

A dire il vero, sul tavolo ci sarebbero delle ipotesi di lavoro, cui ha già accennato l’assessore e che vengono confermate dal dirigente generale Salvatore Sammartano: “Le strade percorribili – ha detto – sono sostanzialmente due: da un lato, provare a ridiscutere alcuni tagli previsti dal Balduzzi, intervenendo magari sulle tariffe al momento più penalizzanti per i laboratori. Dall’altro, quello di consentire la remunerazione di alcuni servizi che al momento i laboratori svolgono gratuitamente. Entrambe le soluzioni, però, – precisa Sammartano – passano attraverso la concertazione col Ministero della Salute. E vorrei comunque ricordare – conclude – che la Regione ha mantenuto lo stesso ‘aggregato’, lo stesso budget complessivo per i laboratori”.

“Aria fritta”, così la Federbiologi risponde alle proposte dell’assessorato. “Del resto – insiste Miraglia – anche l’incontro di oggi non prevede alcun ordine del giorno. Siamo stati semplicemente convocati, forse, per sospendere lo sciopero. Ma il clima, dopo le parole pesanti dell’assessore è peggiorato. Abbiamo sentito parlare di reati…ci chiediamo quali siano? Quelli di lesa maestà? Non ci faremo intimidire. La protesta possiamo portarla avanti anche per un anno, se fosse necessario”. E i laboratori, in particolare, non credono alla necessità del passaggio dal Ministero. “Le altre Regioni – spiega Miraglia – hanno aggiunto delle somme di tasca loro. Lo faccia anche la Sicilia. I riferimenti al Piano di rientro sono solo delle scuse”.

Insomma, nessuno stop alla protesta. Anche perché sulla vicenda incombono delle sentenze: “Domani – dice Miraglia – il Tar del Lazio si pronuncerà sui ricorsi anti-Balduzzi provenienti da tutta Italia. Il 7 giugno, poi, il Tar di Palermo dovrà decidere sulla richiesta di sospensiva del decreto Borsellino col quale ci vengono richieste indietro le somme frutto dell’applicazione del tariffario Bindi. A proposito del Bindi, vorrei ricordare che i laboratori hanno firmato un contratto col quale si prevedeva l’utilizzo di quel tariffario. Dopo anni, ci dicono che quel contratto non ha alcuna validità? Quindi, io credo sia necessario, prima di sospendere la protesta, attendere l’esito di queste sentenze”. Anche perché le strade indicate dall’assessorato non sono affatto agevoli: “Comunque sia – prosegue Miraglia – servirebbero dei mesi, e intanto i laboratori muoiono”. E la “morte” dei laboratori rischia di tradursi in migliaia di nuovi disoccupati. “Il laboratorio più piccolo – spiega Miraglia – deve essere composto da almeno 4 persone. Il più grande può arrivare a 50. Con le tariffe nuove a rischio sono almeno 3 mila posti di lavoro”.

“Quello che chiediamo alla Regione – dichiara Andrea Gattuso, della Filcams Cgil – è di proseguire con la riforma del settore, ma rispettando e garantendo i livelli occupazionali. I posti di lavoro a rischio? Non vogliamo creare allarmismi, diffondendo cifre. Aspettiamo le riunioni e l’esito della manifestazione del 5 giugno. Spero che la Regione non resti sorda. L’applicazione del nuovo tariffario sta creando problemi in tutta Italia. E nelle altre Regioni stanno appostando nuove somme. Il comparto è composto da circa 7 mila addetti, distribuiti in 450 laboratori convenzionati. Insomma, stiamo parlando di uno dei più grossi settori produttivi dell’Isola”.


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