“Portò droga in carcere”, udienza per il cappellano-pusher - Live Sicilia

“Portò droga in carcere”, udienza per il cappellano-pusher

C’è la richiesta di rinvio a giudizio per “padre” Rosario Buccheri: quei contatti “inquietanti” con la malavita catanese.
L'INCHIESTA
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ENNA. Per gli investigatori, sarebbe stato in contatto con esponenti della mafia catanese e avrebbe rifornito in carcere alcuni soggetti della provincia di Catania. E’ accusato di detenzione ai fini di spaccio di hashish, ma anche della detenzione illegale di armi e munizioni che furono rinvenute nella sua “cella” del Convento di San Francesco a Enna.

La magistratura requirente ennese, diretta dal procuratore Massimo Palmeri, ha chiesto il rinvio a giudizio di Rosario Buccheri, l’ex cappellano del carcere di Enna, originario del Palermitano, arrestato lo scorso ottobre con l’accusa di aver ceduto 75 grammi di hashish a un detenuto della provincia di Catania. L’udienza preliminare si aprirà martedì prossimo, giorno in cui la difesa potrebbe anche optare per il rito abbreviato.

Il suo arresto fece scalpore, così come fece scalpore, all’indomani, l’esito della perquisizione: in convento furono rinvenuti una pistola calibro 38 con matricola abrasa, un fucile a canne mozze, 201 proiettili calibro 9, sei cartucce ricondizionate, un taser, un coltello a uncino, due sciabole e un’ingente somma di denaro in contanti, oltre 30 mila euro. E, ancora, un foglio di carta che proverrebbe da un esponente di Cosa Nostra catanese. In macchina, infine, un piede di porco e un passamontagna.

Quei contatti “inquietanti” con la malavita catanese

Sarebbe stato in qualche modo in contatto, in pratica, con un esponente della famiglia Santapaola Ercolano. Il soggetto in questione, arrestato nel 2021 per traffico di cocaina, è Salvatore Rinaldi, detto “Turi Millimachini”, meccanico della Zia Lisa ritenuto un uomo di punta della mafia catanese. Non è noto il testo del biglietto, che potrebbe essere oggetto di specifiche attività investigative. È presto per azzardare ricostruzioni, ma allo stato il termine più indicato per questo retroscena, probabilmente, è proprio quello che usa il gip: “Inquietante”. 

Emersero, scrisse il gip nell’ordinanza, “profili inquietanti sul suo possibile inserimento in un contesto di criminalità, anche di tipo organizzato di elevato spessore delinquenziale”. Al carcere di Enna sono detenuti vari santapaoliani declassati a “comuni”. Sta di fatto che Buccheri, il quale nel frattempo ha chiesto la “riduzione allo stato laicale”, da martedì prossimo dovrà comparire dinanzi a un Gup per l’udienza preliminare.

L’indagato è anche un ex carabiniere

L’accusa di spaccio di stupefacenti, per padre Buccheri, è aggravata dall’“aver commesso il fatto all’interno della casa circondariale di Enna”. La droga era in possesso del detenuto. Il sacerdote non è stato trovato in possesso di stupefacenti.

Il suo arresto fu compiuto dal Corpo di Polizia penitenziaria in servizio a Enna e dal nucleo investigativo centrale, nucleo regionale di Palermo, della Penitenziaria. Buccheri è un carabiniere in congedo, che decise di prendere i voti oltre vent’anni fa.


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