Cara di Mineo, ipotesi di riapertura come Cpr: il sindaco è contrario

Cara di Mineo, ipotesi di riapertura come Cpr: il sindaco è contrario

Indiscrezioni su un sopralluogo istituzionale

MINEO (CATANIA) – Migranti, c’è l’ipotesi che l’ex Cara di Mineo torni ad aprire i battenti, nella veste di Cpr. “Ho notato – dice a LiveSicilia il sindaco Giuseppe Mistretta – la presenza di personale al suo interno, ma non ho ricevuto comunicazioni ufficiali”.

La proposta

Una nuova vita per il Residence degli aranci di Mineo, ex villaggio degli americani che, durante l’emergenza migranti del 2011, con ministro dell’Interno Roberto Maroni, divenne il noto Cara. Proprietario è il colosso degli appalti Pizzarotti, che riceveva un canone da 7 milioni di euro l’anno.

Adesso la proposta di riapertura, come super Cpr, sarebbe sui tavoli che contano, forte di un gradimento dentro Forza Italia. In particolare, l’ex resindece con 400 villette, sarebbe “perfetto” per gestire i flussi in transito dagli hotspot di Pozzallo e Catania. Sullo sfondo ci sono ancora le inchieste in corso, dopo 12 anni, senza alcuna sentenza di primo grado e con gli imputati sospesi nell’attesa di conoscere una verità giudiziaria.

Il nodo Salvini

Ma c’è, sulla riapertura del Cara di Mineo, il “nodo Salvini”, che nella veste di ministro dell’Interno mise il lucchetto alla struttura. Nei giorni scorsi sarebbe avvenuto un sopralluogo, come spiegano addetti ai lavori a LiveSicilia, ma ufficialmente, come spiega il primo cittadino di Mineo, “non è arrivata alcuna comunicazione, né convocazione”. E poi, quando scoppiò il caso Odevaine, sia Mistretta che Salvini furono tra i più agguerriti sostenitori della chiusura.

Le comunità locali sono spaccate

Una storia che potrebbe ripetersi, quella del ‘Residence degli aranci’, con le comunità locali che rischiano una nuova spaccatura. Da un lato c’è chi spera nell’indotto occupazionale, a regime si parlerebbe di 400 posti di lavoro, con un diverse decine di milioni di euro/anno spesi in appalti, forniture e servizi. Dall’altro c’è il nodo politico, con Mineo amministrata da un sindaco di destra, a differenza del passato, quando la prima cittadina passò dal Pd a Ncd guidando il consorzio di gestione del Cara.

Sindaco sul piede di guerra

Giuseppe Mistretta, sindaco di Mineo, è sul piede di guerra. “Contatterò subito la Prefettura per comprendere cosa stia accadendo realmente. Nel passato il nostro territorio ha pagato un prezzo molto alto per la gestione dell’ospitalità, sarei sorpreso se qualcosa si stesse muovendo nella direzione della riapertura – conclude – lasciandoci tutti all’oscuro”.


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