Caro palermitano incivile, il vero 'ingombrante' sei proprio tu - Live Sicilia

Caro palermitano incivile, il vero ‘ingombrante’ sei proprio tu

Commenti

    A questo palermitano incivile piace però avere una squadra di calcio in Serie A che è l’unico motivo della sua vita sociale. Questo lo sanno benissimo ” i personaggi” di ogni colore partitico, non politico, la politica vera è un’altra cosa, che vanno allo stadio, tifano, fanno comunella con sorriso compiacente ….e guai a chi gli tocca IPPALEMMO. Ti dicono che c’entra lo sport, il calcio ” ca munnizza” con l’incivilta’? No! c’entra Eccome!!! Tutto fa parte di un comportamento, tutto deve essere ed è collegato. Non si può drogare la gente con “ludos et circenses” mentre tutto va allo sbando! Non è un’accusa all’attuale Governo è un EPILOGO, un triste EPILOGO come tutto ciò che sta disgregandosi intorno. CI VUOLE UN CAMBIAMENTO RIVOLUZIONARIO DEL SENSO CIVICO e della Consapevole di Essere……ma “the stars look down” and “the annswer my friend is blowin in the wind”….

    Il palermitano e’ incivile vastaso maleducato ma le forze dell’ordine non esistono e quelli che li comandano se ne fregano.

    Senza mollare!!! Continuate in questa quotidiana battaglia di civiltà e noi palermitani che la pensiamo allo stesso modo dovremmo essere più direttamente coinvolti per sostenerla. Ma come?

    condivido pienamente

    Tra lo svincolo di via Belgio e lo svincolo di Viale Lazio , in viale Regione , un signore di una certa età pulisce le due corsie accumulando dei sacchi visibili a chiunque . Una fatica di Sisifo perché poi l’incivile di turno torna a sporcare , a lanciare cartacce dai finestrini. Rimane il fatto che il signore è un esempio di cittadinanza attiva da far conoscere nelle scuole ,agisce nell’ombra e senza la ricerca di approvazione o di fama .

    Condivido integralmente l’articolo. Approfitto per aggiungere un mio pensiero nel merito delle disabilità, giacchè l’argomento è stato citato, nella speranza di potere catturare una maggiore attenzione da parte dei cittadini in primis, ma anche da parte delle Istituzioni, da parte dell’opinione pubblica, insomma da parte della Società civile tutta. La mia compagna è disabile grave in sedia a rotelle e, pertanto, fruisce di un posto auto “riservato”, riportante, pertanto, il relativo numero di autorizzazione ad occupare quel posto la cui tabella, rilasciata dalle competenti autorità, si trova a pochi passi dalla propria abitazione. La normativa vigente in materia, regolata dal Codice della strada, per i trasgressori (ovvero, per coloro che occupano arbitrariamente quel posto) prevede la sanzione ai sensi dell’art. 188 del codice della strada, la penalizzazione di punti sulla patente per il guidatore e la rimozione dell’auto “abusiva”, nei casi in cui il mezzo che occupa abusivamente lo stallo non appartiene ad altri portatori di disabilità accertata. Inoltre, proprio nel caso in cui nello stallo vi è indicato il numero del posto riservato (e questo è il caso), a seguito di contravvenzione per l’occupazione dello stallo, è facoltà del disabile procedere a querela di parte nei confronti del trasgressore per l’ipotesi di reato di “violazione privata” ai sensi del vigente codice penale. Questa la teoria, adesso la realtà dei fatti:
    – la maggior parte degli automobilisti se ne fotte che si tratta di un posto riservato a disabile grave e, se lo trova libero, lo occupa: se va bene, ovvero, se non si tratta di un delinquente, vieni liquidato con indifendibili scuse di circostanza e abbastanza superficiali, tanto da non tenere conto dell’ulteriore disagio causato al soggetto disabile;
    – il posto disabile potrebbe essere occupato (e capita spesso) da soggetti criminali e che nulla hanno da perdere: in questo caso è perfettamente inutile sollecitare una eventuale sensibilità…si corre anche il rischio di beccare un paio di coltellate;
    – il posto potrebbe essere occupato da altri automobilisti anche questi in possesso di autorizzazione al posteggio in posti riservati ai disabili, ma ignorano (se veramente disabili non potrebbero non sapere!) più o meno volutamente che questo diritto si matura soltanto negli stalli generici e non in quelli con numero riservato: infatti, in questa circostanza, ai trasgressori vengono applicate le medesime sanzioni di qualunque altro trasgressore, ad eccezione della rimozione del mezzo. Proprio in quest’ultima circostanza provo maggiore risentimento perché chi è disabile se ne fotte di chi è messo peggio e, pronto accomodo, va ad usurpargli il posto, creandogli, consapevolmente, maggiori disagi;
    – se il posto è abusivamente occupato, chiamando il Comando di Polizia Municipale, l’attesa telefonica è mediamente superiore ai 45 minuti se feriale; la domenica ed i giorni prefestivi, se ti rispondono, possono trascorrere anche un paio d’ore; gli eventuali interventi sono messi “in coda” con tutte le rimozioni già richieste, da fronteggiare con un paio (ben che vada) di pattuglie per una città di 1 milione di abitanti: ci tengo a precisare che tutti gli interventi di rimozione andati a buon fine, sono stati effettuati da agenti sensibili, attenti e disponibili oltre ogni ragionevole aspettativa. Ma per chi soffre, non basta!;
    – provare a coinvolgere altre forze dell’ordine, in assenza della disponibilità del Comando di Polizia Municipale è assolutamente inutile: sono stato liquidato, tutte le volte, con la frase “…non è di nostra competenza…”.
    Si potrebbe dire tanto e molto di più per manifestare tutta l’amarezza ed il degrado morale relativamente a queste condotte collettive alle quali nessuno (nel senso ampio del termine) può ritenersi esente:
    le Istituzioni dovrebbero inasprire le norme, soprattutto a carico dei finti disabili e dei disabili che occupano abusivamente gli stalli che nesso può e deve occupare, se non l’avente diritto; le autorità addette al controllo dovrebbero essere più “presenti” e per questo richiamo l’attenzione della politica locale che deve offrire mezzi e strumenti adeguati a chi opera, perché è chiaro che viene meno questa sensibilità. I cittadini dovrebbero essere più attenti, meno egoisti, più sensibili, più rispettosi dei più deboli, … più adatti al vivere nel consorzio civile.
    Grazie per l’attenzione.

    Grazie della testimonianza che riprenderemo in un articolo a parte. Affettuosi saluti dalla redazione.

    Certo, gli incivili sono una piaga per la società, ma aggiungerei altre classi che all’occhio sociale sembrano mali minori ma in realtà sono peggiori in quanto godono di corsie preferenziali nella società di finti perbenisti e ricoprondo anche certe posizioni influenti nella vita quotidiana della stessa società, quindi sono quelli che cercano di indirizzare l’opinione pubblica in determinate direzioni per favori se stessi e gli amici di merenda (spartizione della torta del momento) o semplicemente avallare i propri gusti e costumi, cioè un vero e proprio acconsentire del proprio comportamento di appunto finti perbenisti..ne siamo pieni di sti finti perbenisti dentro i palazzi, dei palazzi..questi signori sono la principale causa degli incivili stessi che si sentono giustificati, in quanto il detto stesso ci dice: “u pisci sempri da testa ‘ncumenza a fetiri”..ovviamente a buon intenditore poche parole..si dice anche

    Il palermitano doc purtroppo non è recuperabile! Penso che l’articolo ci è andato troppo leggero per quello che realmente succede ogni giorno in questa città (??) !! Soluzione? Abbandonare la nave!!

    Ovviamente per tutti vi è la via della redenzione..lo ha detto uno più di 2000 anni fa..mica era nessuno? Quindi provare a redimersi vale per tutti..ovviamente

    Ancora grazie per l’attenzione

    Comprendo benissimo lo scoraggiamento, la delusione, l’amarezza e la sensazione di impotenza. Ma “abbandonare la nave”, mai! Lotta è e lotta continuerà ad essere, fino a quando, almeno nel tentativo, non sarà il “bene” a sovrastare il “male”. Arrendersi e darla vinta mi sembra la peggiore soluzion, oppure se preferisce, una non soluzione che, a mio avviso, è peggio della peggiore soluzione.

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