Caro Pd, ormai sei il reggicoda | di un presidente impresentabile - Live Sicilia

Caro Pd, ormai sei il reggicoda | di un presidente impresentabile

Una risciacquatura di potere, una malinconia di poltrone. E, al centro della scena, torna un partito che ama raffigurarsi come perno di una rottamazione del vecchio, ma indulge al rito vecchissimo del rimpastino, della sostituzione che non risolverà niente, che allungherà l'agonia. La lettera.

Lettera ai democratici
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Carissimo Pd,

Avevi promesso di salvare la Sicilia e la stai affondando, contribuendo alle mistificazioni di un presidente politicamente impresentabile: Rosario Crocetta da Gela. Hai pure il coraggio di definire ‘svolta’ una malinconica risciacquatura di potere. Hai paura di perdere le elezioni, schiacciato dalla falange a cinque stelle, allora ti accontenti di perdere la patria intera. Che importa se il Titanic affonda con i suoi topi e i suoi straccioni di terza classe. Tu sei l’aristocrazia che avrà sempre il posto garantito sulla scialuppa di salvataggio (fila sinistra).

Qualche giorno fa, Saro pareva spacciato, già posizionato sulla fascina del rogo elettorale. Ricordiamo quasi a memoria quella famosa direzione democratica – all’indomani delle dimissioni di Lucia Borsellino – attraversata da accuse violentissime. Il risultato dopo tali tribolazioni? Il pidino Baldo Gucciardi, va a fare l’assessore alla Sanità per blindare il nulla. Aveva detto: “Il voto anticipato è una patologia”; almeno, lui è rimasto fedele a se stesso.

Al danno si aggiunge il sale sulle ferite. Per piacere, che non si parli più di riforme. Lo chiediamo a mani giunte, dal patibolo. Al solo sentire il fruscio dell’odiosa parolina “riforma”, spunta un eczema a forma di palazzo d’Orleans sulla testa dei siciliani vocati alla mannaia. Carissimo Pd, sapresti citare una sola cosuccia riformista e di sinistra realizzata da questo presidente, a parte il chiacchiericcio di una seduzione che non incanta più nessuno?

“In data odierna, d’intesa con il segretario del Partito Democratico Fausto Raciti, il vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini e con il sostegno di tutte le forze di maggioranza, ho proposto l’assegnazione della delega di assessore alla Salute all’on Baldo Gucciardi. Di questa scelta sono orgoglioso e sono felice che essa venga condivisa dal mio partito e da tutti gli alleati e ritengo che rientri pienamente nella richiesta politica di una soluzione definitiva alla crisi”.

Ecco il comunicato con cui Saro si è sfilato dal rogo in via di accensione. Ecco la soddisfazione di chi segue il percorso coerente del suo immaginario: il viaggio onirico di uno che pensa di rappresentare la soluzione quando invece è il problema. Uno che ha lasciato il caos della Sanità – comprendendo finalmente la non sostenibilità dell’incarico in contemporanea con lo scandalo che ha messo in mezzo il suo medico personale: Matteo Tutino – e che appena ieri vagheggiava di comitati di saggi, di riunioni, di prospettive. Quei bluff li conosciamo bene, li stiamo raccontando uno per uno. Quello che non torna è la dignità di un partito che ama raffigurarsi come perno di una rottamazione del vecchio e indulge al rito vecchissimo del rimpastino, della sostituzione che non risolverà un solo problema, che allungherà l’agonia.

Niente di buono per la Sicilia verrà da un governatore che non potrebbe mai trasformarsi in ciò che non è. Ma tu sei complice dello sfascio. Ne sei la causa e il movente. Se questa tremenda storia fosse un giallo, carissimo Pd, l’assassino saresti tu. E sarebbe un finale annunciato.


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