Antimafia, carriere e affari | Intanto la mafia si riorganizza - Live Sicilia

Antimafia, carriere e affari | Intanto la mafia si riorganizza

Nello Musumeci

Il presidente dell'Antimafia torna sulla querelle con Crocetta, commenta l'editoriale di LiveSicilia e annuncia: "Proporrò di avviare una istruttoria su tutte le Partecipate siciliane: vogliamo sapere quanti pregiudicati ci sono e chi li ha fatti assumere".

La nota di nello musumeci
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Caro Puglisi,

al pari di migliaia di siciliani, ho letto il suo editoriale che ha preso spunto dalle dichiarazioni del presidente della Regione e dalla mia nota, correttamente definita molto istituzionale. Devo subito evidenziare che il tenore della mia dichiarazione non poteva che essere tale, essendo da sempre abituato a differenziare nel mio impegno politico la identità dall’appartenenza, il ruolo di parte da quello super partes, quale dev’essere quello di presidente di una Commissione speciale, soprattutto se eletto con voto unanime, come nel mio caso.

Le dichiarazioni del presidente Crocetta, riferendosi alla composizione dell’Assemblea regionale e degli Enti locali, sottoposti al controllo della Regione Siciliana, dovevano e devono essere anzitutto oggetto di una reazione della Istituzione che ho l’onore di presiedere nell’ambito degli obblighi che le sono imposti dalla legge istitutiva: se c’è infiltrazione negli organi regionali e il governatore ne ha notizia è nostro e suo dovere agire.

Ciò evidenziato, l’analisi merita un approfondimento che chiama ciascuno alla propria responsabilità: attorno alla recrudescenza del fenomeno mafioso c’è nell’Isola una pericolosa sottovalutazione da parte della politica?

Non ho difficoltà a dirle che avverto questa sensazione e che di questo clima è pesantemente complice l’aver alimentato, da parte di troppi, una certa retorica antimafiosa tout court, in nome della quale tante volte sono state costruite carriere e ogni tanto si è fatto affari.

Non c’è dubbio che la mafia in Sicilia stia riorganizzandosi, anche a seguito di importanti operazioni di polizia che vanno ascritte al merito della magistratura e delle Forze dell’ordine. Nella provincia etnea, ad esempio, si registrano ormai settimanalmente sequestri di grandi e piccoli arsenali, segno tangibile di una recrudescenza dei rapporti tra cosche. Per non dimenticare la complicità della crisi, che rafforza il potere di controllo del territorio da parte delle consorterie, mediante il crescente diffondersi dello spaccio di droga.

Potrei continuare, ma un ultimo riferimento voglio riservarlo proprio agli Enti locali. I sindaci (mercoledì avremo in Commissione quella di Corleone, cui ribadisco vicinanza e sostegno) sono oggi troppo spesso facile bersaglio di pressioni e minacce; le Società partecipate e i piccoli appalti segnalano cointeressenze mafia-politica del tutto insopportabili. Se questo è il quadro, la politica non può limitarsi a dichiarazioni, magari roboanti, ma deve avanzare iniziative proprie.

Mi consenta un esempio. Nel silenzio generale, il mio Gruppo parlamentare ha presentato nei mesi scorsi un Disegno di legge per ‘pulire’ le elezioni, con innovazioni sostanziali a partire dallo spoglio delle schede (non è piaciuto alla stampa di sinistra, che ha epurato un mio intervento: segno della serietà della proposta, di cui ho già informato tante auorità giudiziarie per raccogliere suggerimenti).

Ovviamente non basta una legge, nonostante la mia convinzione che pulire il voto significa anche migliorare la qualità della classe dirigente e renderla impermeabile alle pressioni esterne. Serve anche altro. Per questo al termine della Commissione di mercoledì proporrò di avviare una istruttoria su tutte le Partecipate siciliane: vogliamo sapere quanti pregiudicati ci sono e chi li ha fatti assumere. Ed ancora: istituiremo una Sottocommissione che prenderà contatti con le prefetture per passare a setaccio tutte le liste presentate, a partire dalle comunali dei capoluoghi di Provincia, nelle amministrazioni oggi in carica.

È un piccolo contributo alla serietà. Nella speranza che tutti, Crocetta compreso, si rendano conto che il tema mafia-politica è troppo complesso per poter essere liquidato con generiche denunce, che finiscono per colpire tutti e, quindi, nessuno.

Nello Musumeci

 


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