Il governo di Giorgia Meloni vorrebbe cancellare le cartelle esattoriali di importo medio-basso, che coinvolgono circa 23 milioni di italiani. L’invio di avvisi e cartelle esattoriali che erano stati sospesi durante l’emergenza covid è ripartito nel settembre 2021. Ora il grosso degli invii potrebbe trasformarsi in una vera e propria “stangata” sia per famiglie che imprese, che devono già fare i conti con i rincari delle bollette.
Alla fine dell’estate il Fisco ha notificato 10 milioni di cartelle esattoriali e per gli ultimi 4 mesi dell’anno è previsto l’invio di almeno altri 5 milioni di cartelle. Di queste sembra che il 56% sono considerate “cartelle pazze”, cioè con errori perché il debito è decaduto o perché già pagato. Nella bozza di convenzione tra Agenzia delle entrate e ministero dell’Economia, per il triennio 2022-2024, si stabilisce la riscossione, entro quest’anno, del 70% delle cartelle ricevute dagli enti impositori tra il 2020 e il 2021. A tutto questo, poi, si aggiungono i tempi dimezzati per pagare gli avvisi bonari inviati dall’Agenzia dopo i controlli formati sulle dichiarazioni dei redditi. Dal 4 settembre, infatti, la regolarizzazione di quanto dovuto rispetto Irpef e Iva deve avvenire entro 30 giorni e non più entro 60 giorni.