Casse della ex Provincia a secco | Per la viabilità solo 400mila euro - Live Sicilia

Casse della ex Provincia a secco | Per la viabilità solo 400mila euro

Dai 56 milioni di euro del 2009 per la manutenzione delle strade provinciali ai 400 mila euro dell'ultimo bilancio consuntivo approvato da Palazzo Comitini. Ecco come invecchiano gli oltre mille chilometro di strade provinciali che cingono il capoluogo siciliano.

Provincia di Palermo
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PALERMO – Un puzzle lungo 2300 chilometri e che disegna la viabilità nella provincia di Palermo. Avvicinandosi con uno zoom ideale, è un insieme di minuscoli tassellini da risistemare. Oltre 1000 chilometri di strade provinciali nall’area che circonda il capoluogo, infatti, sono state chiuse, o presentano limiti di velocità speciali, rallentamenti deviazioni. Un vero e proprio calvario per chi dalla valle dello Jato, dai Sicani, dalle Madonie, deve arrivare a Palermo. Ma alla ex Provincia, ormai, non c’è più un soldo. Sono lontani gli anni in cui – come nel 2009 – l’Ente poteva investire oltre 56 milioni di euro per le strade provinciali.

Nel bilancio consuntivo del 2014, infatti, da Palazzo Comitini sono stati stanziati soltanto 400 mila euro per la viabilità. “Troppo pochi – denuncia Saverio Cipriano (Fp Cgil), coordinatore Rsu della Provincia di Palermo – considerata la quantità di strade dissestate. Quei fondi sono bastati appena per tappare qualche buca. Praticamente negli ultimi anni sono mancati i fondi persino per la segnaletica stradale”. Insomma, tassello dopo tassello, il puzzle delle strade provinciali si è sempre più svuotato nel tempo, una volta a causa di una frana, quell’altra per via dell’asfalto, del guard rail, dei muretti contenitivi collassati. E in cassa non c’è un soldo bucato.

L’unica via, per il commissario straordinario, Manlio Munafò, è stata quella di ricorrere ai bandi pubblici, per reperire i fondi necessari ad arginare le emergenze. E così ecco uno spiraglio per i tasselli che compongono il puzzle tra i Sicani e l’ospedale di Partinico: un bando pubblicato dal Dipartimento Infrastrutture alla Regione. “A breve termine – annuncia Munafò a Livesicilia – dovremmo accedere a un finanziamento tra gli 8 e i 9 milioni di euro, che utilizzeremo per mettere in sicurezza la provinciale che collega Corleone a San Cipirello e Partinico e la strada che da Collesano conduce all’autostrada. Si tratta di due arterie fondamentali, che collegano i Comuni più interni agli ospedali, all’autostrada, all’aeroporto, e che nello scorso anno sono state pesantemente aggredite da fenomeni franosi”.

Anche se la situazione, a detta del commissario straordinario, “non è poi così critica. Prendiamo la Corleone-San Cipirello: la provinciale è interrotta a causa di una frana lunga, nello specifico, 300 metri. Ma a causa di quei 300 metri, che non possono essere aggirati, abbiamo dovuto chiudere un tratto di circa 30 chilometri”. Insomma, secondo Munafò “i danni puntuali interessano circa il 10% del manto stradale, ma coinvolgono comunque quasi la metà delle strade provinciali”. Ma poco meno di dieci milioni non saranno sufficienti a riparare le strade, che da anni aspettano di essere rimesse in sesto. Così ecco un altro bando regionale, questa volta pubblicato dal dipartimento della Protezione civile: circa 7 milioni, destinati al “polo Himera”.

“Lì è indispensabile un intervento sulle strade provinciali – aggiunge Munafò – dal momento che l’autostrada in quel tratto non è percorribile. Per questo utilizzeremo i fondi della Protezione Civile per sistemare la strada che collega Scillato a Caltavuturo”. Altri piccoli o medi interventi riguarderanno invece le provinciali di Campofelice di Fitalia e Vicari. “Soprattutto in quest’ultimo caso – ammette lo stesso Munafò – in 30 anni di professione di ingegnere, non avevo mai visto una frana di questa portata”. Certo, in questo modo il puzzle non sarà completo, ma un po’ di tasselli andranno comunque a posto. “Nell’ultima finanziaria regionale – sottolinea il commissario straordinario – sono stati stanziati 20 milioni per le ex Province. A Palermo dovrebbe arrivare un fondo tra i 4 e i 5 milioni. Non sappiamo ancora i tempi, non appena li avremo chiari, decideremo dove destinare i finanziamenti”.


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