Casteldaccia, Mariano e Salvatore: un mistero lungo 30 anni - Live Sicilia

Casteldaccia, Mariano e Salvatore: 30 anni di mistero

Un triste anniversario, mentre si attende la decisione sull'archiviazione dell'inchiesta

PALERMO – Di Mariano e Salvatore consociamo i volti fanciulleschi ritratti in vecchie fotografie. La speranza è che siano diventati uomini. La realtà ci dice che trent’anni fa sono scomparsi nel nulla a Casteldaccia, paese della provincia di Palermo che si affaccia sul litorale sfregiato dalle ville costruite fin dentro il bagnasciuga. Ed è forse in una di queste ville che il triste destino si è compiuto.

Accadeva anche questo, che due ragazzini di 12 e 15 anni uscissero di casa e non vi facessero più ritorno. Nessuna traccia, solo dolore per i parenti che non smettono di sperare, né di lottare per la verità.

C’è un’inchiesta che per la Procura va archiviata. Secondo i familiari, al contrario, ci sono ancora ampi margini per indagare sulla scomparsa di Mariano Farina e Salvatore Colletta, scomparsi il 31 marzo 1992.

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Lo scorso settembre il giudice per le indagini preliminari ha accolto l’opposizione alla richiesta di archiviazione da parte della famiglia Colletta, assistita dall’avvocato Bonaventura Zizzo. Stessa cosa i Farina, che ormai da anni si sono trasferiti all’estero, e hanno nominato due difensori del Foro di Roma, gli avvocati Roberta Gentileschi e Laura Genovesi.

Il giudice ha ordinato nuove indagini, al termine delle quali i pubblici ministeri Francesca Mazzocco e Gaspare Spedale hanno rinnovato la richiesta di chiudere il caso. Alla nuova opposizione dei familiari deve rispondere il giudice cui spetta l’ultima parola. Si attende l’esito.

Cosa sappiamo di Mariano e Salvatore? Un amichetto disse di averli accompagnati a bordo di uno scooter fino in contrada Gelso. “C’è una scampagnata”, così gli dissero, motivando l’acquisto delle merendine comprate poco prima in un piccolo market. Era una bugia. Non c’era nessuno ad attenderli. Dovevano “partire per un’avventura nel mondo”, aggiunsero i due ragazzini.

Avevano un appuntamento con qualcuno in una villa? Salvatore Augello, personaggio legato ad ambienti criminali della rione palermitano Guadagna, disse per primo che in quegli immobili si svolgevano summit mafiosi con Bernardo Provenzano.

Le ville sul lungomare erano abitate da pezzi grossi della mafia come Masino Spadaro, Michele Greco e Filippo Marchese. Prese corpo così la pista della punizione per avere visto qualcosa che non avrebbero dovuto vedere.

Mafiosi e non solo. C’era pure la villa di un imprenditore vicino all’ex sindaco mafioso di Palermo, Vito Ciancimino. Il fratello di Salvatore, Ciro Colletta, oggi quarantenne, subito dopo la scomparsa ricordò che Salvatore era entrato in una casa per pulirsi dalla salsedine dopo avere fatto il bagno e in un’altra dove forse aveva rubato qualcosa.

A distanza di anni i carabinieri sono arrivati alla villa ormai confiscata, dove i ragazzi entrarono per rubare. Nella villa, così ha ricordato Ciro Colletta, c’erano degli animali. Circostanza smentita dai proprietari e impossibile, dissero i pm, da verificare a distanza di tanti anni.

Secondo i pm, le indagini si sono arenate, ed è impossibile arrivare alla svolta. Di avviso opposti i familiari: bisogna insistere sulle ville, ricostruirne la storia e i passaggi di proprietà, cercare testimoni. L’avvocato Bonaventura Zizzo insiste: il caso non deve essere archiviato.

“Un tempo lunghissimo fatto di sofferenze e dolore, da parte delle famiglie dei due ragazzi scomparsi, e di incessante ricerca della Verità – scrivono i legali delle famiglie coinvolte -. Ancora oggi, dopo trent’anni, la storia di Salvatore e Mariano rimane avvolta in un limbo fatto di ombre e silenzi e questo è assolutamente intollerabile, soprattutto se si pensa che i protagonisti di questa terribile vicenda sono due bambini di cui non si è saputo più nulla”.

Ecco perché chiedono che “l’opinione pubblica abbia uno scatto di orgoglio, continuando a parlare di Salvatore e Mariano e dando il proprio contributo per la ricerca della Verità. Le indagini non si fermino”. 

Oggi alle 17, in contrada Gelso, ci sarà una manifestazione. Appuntamento al varco di accesso al mare, il posto dove Salvatore e Mariano sono stati visti per l’ultima volta, nel lontano pomeriggio del 31 marzo 1992.”


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