Castelvetrano, strano furto nella casa dei pizzini di Messina Denaro

Lo strano furto nella casa dei pizzini di Messina Denaro

Nel mirino l'abitazione di contrada Strasatto-Paratore

PALERMO – Fu uno strano furto quello nella notte dell’Epifania del 2017. Qualcuno rubò nella casa di campagna di Rosalia Messina Denaro. La stessa casa di contrada Strasatto-Paratore, a Castelvetrano, dove sono stati trovati i pizzini dell’ex latitante, nascosti un vano nel sottotetto a cui si accede da una botola.

La denuncia di Rosalia

A denunciare il furto fu la stessa sorella del capomafia e suo alter ego. Dopo avere forzato gli infissi dell’abitazione i ladri si portarono via cavi di rame del sistema elettrico e altri oggetti.

Incoscienza, sfacciataggine oppure c’era dietro qualcos’altro? Le microspie piazzate per uno dei tanti blitz fece emergere che era partita la caccia all’uomo, interrotta quando la notizia del furto finì sui giornali.

Gaspare Como, uno dei cognati del capomafia (ha sposato la sorella del capomafia, Bice), incaricò Vittorio Signorello e Calogero Guarino di individuare i responsabili dell’incursione, avvenuta nella notte fra il 5 gennaio e il 6 gennaio 2017.

La frenetica ricerca fu monitorata dai carabinieri del Ros. I sospetti caddero sugli operai del rigattiere che nei giorni precedenti al furto aveva effettuato un trasloco per conto di Rosalia Messina Denaro. La donna si era trasferita dalla casa di campagna all’abitazione di via Alberto Mario, a Castelvetrano. Ed è qui che i carabinieri hanno trovato altri pizzini, tra cui il diario clinico del latitante che ha consentito di individuarlo e arrestarlo il 16 gennaio scorso.

Non fu l’unico furto a casa Messina Denaro. Una seconda volta qualcuno aveva osato rubare nespole nei terreni di Rosalia Messina Denaro. Una refurtiva di poco conto, ma uno sgarbo imperdonabile. Il mezzo usato per caricare la frutta, descritto dalla sorella del latitante, andava trovato e incendiato.

Simulazione?

Ora sul primo furto, apparentemente opera di piccioli criminali, si torna a indagare per capire se ci possa essere qualcos’altro dietro. E se fosse stato simulato dai Messina Denaro che stavano cercando telecamere e microspie?


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