Castelvetrano, omicidio Favoroso alias "Takatà" : 10 indagati NOMI

Castelvetrano, omicidio Favoroso alias “Takatà” : 10 indagati NOMI

I fatti risalgono al novembre 2020
LE INDAGINI
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CASTELVETRANO (TP) – Sono dieci gli indagati per la morte di Vincenzo Adamo Favoroso, il capo degli ultras della Folgore di Castelvetrano, soprannominato “Takatà”, ucciso da un colpo d’arma da fuoco, esploso da un fucile a canne mozze, al culmine di una serata che aveva visto un gruppo di amici riunirsi in un casolare di Castelvetrano. I fatti risalgono al novembre 2020.

Un delitto per il quale la Procura di Marsala ha ipotizzato il reato di omicidio colposo. A finire in manette fu Gaspare Favara, 35 anni, tornato libero un paio di mesi dopo. Nel mostrare l’arma a Favoroso, 33 anni, esplose non volontariamente il colpo d’arma da fuoco, e Favoroso morì dopo una breve agonia. I presenti a quella serata poi tentarono di disfarsi del cadavere dell’uomo, abbandonando il corpo in un luogo di campagna lontano dal casolare dove quella conviviale si era trasformata in tragedia, nonché di nascondere armi e munizioni nel loro possesso.

Gli indagati

La Procura di Marsala ha adesso chiuso le indagini e ha notifica l’avviso agli indagati. Oltre all’autore del delitto, Gaspare Favara, che si è sempre difeso sostenendo di avere sparato accidentalmente , indagati sono Alfonso e Andrea Sorrentino, Gianvito Italiano, Gaspare Leone, Cosimo Eusino, Antonio Titone, Francesco Li Causi, Teresa e Francesco Pecorella. Gli indagati sono tutti di Castelvetrano. A condurre le indagini sono stati i Carabinieri che hanno trovato le armi, due fucili a canne mozze, uno nascosto dentro il tronco di un albero, un’altra arma era stata gettata nel fiume Modione, e munizioni.

Favoroso fu trovato a poche ore dalla sua uccisione, in terreno nella periferia di Castelvetrano, con solo gli slip addosso. Il colpo mortale però gli era stato esploso da un fucile a canne mozze nel cortile di una casa nel centro di Castelvetrano, nella disponibilità di Favara. I due, l’autore dell’omicidio e la vittima, erano amici, così come gli altri presenti a quella serata finita nel sangue. Una riunione tra amici per giocare a carte e a bere birra. A un certo punto Favara disse a Favoroso che aveva una cosa da fargli vedere. Era un fucile a canne mozze, l’arma dalla quale è poi partito il colpo che non ha dato scampo a Favoroso.

I reati contestati a Favara e agli indagati

Il pm della Procura di Marsala, Maria Milia, ha contestato a Favara i reati di omicidio colposo, ricettazione, occultamento di cadavere, quest’ultimo reato in concorso con Alfonso e Andrea Sorrentino. In generale a tutti gli indagati oltre al possesso di armi e munizioni sono contestati anche i reati di favoreggiamento e omissione di soccorso. A raccontare quei momenti tragici ai carabinieri fu Gianvito Italiano, nell’agosto scorso protagonista di una rissa avvenuta sul litorale di Balestrate e che cosò la vita aVincenzo Trovato. Italiano è oggi sotto processo dinanzi al Tribunale di Palermo.


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