Catania, 13enne stuprata dal branco: è battaglia sui riconoscimenti

Catania, 13enne stuprata dal branco: è battaglia sui riconoscimenti

In aula lo scontro sulla deposizione di un ufficiale dell'Arma
TRIBUNALE COLLEGIALE
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CATANIA – La forbice è apertissima, tra accusa è difesa. Si è chiuso con uno scontro sul riconoscimento degli imputati il processo per il brutale stupro di gruppo ai danni di una 13enne catanese. Avvenne il 30 gennaio 2024 nei bagni della Villa Bellini di Catania. Una scena terrificante: il fidanzatino della vittima, di poco più grande di lei, fu costretto ad assistere inerme. Ieri in aula si è chiusa l’istruttoria dibattimentale del processo.

In aula sono stati sentiti due testimoni della difesa. Un capitano dei carabinieri è stato interrogato dai difensori degli imputati, che hanno contestato il riconoscimento di alcuni degli imputati. Le vittime, tuttavia, hanno indicato tutti gli indagati che sono alla sbarra. E dei sette componenti del branco ben tre (fra cui due minorenni), sono già stati condannati.

I testimoni sentiti in aula

In aula le difese hanno sentito anche un altro testimone a discolpa, una donna che lavora in una comunità. Ora si passa alle fasi finali: la requisitoria del procuratore aggiunto di Catania Sebastiano Ardita, che ieri era in udienza, e della sostituta procuratrice Anna Trinchillo è in programma il 4 novembre. Il 12 dicembre discuteranno le parti civili. Infine il 3 febbraio è in programma la sentenza.

Dopo le condanne dei due che avrebbero materialmente abusato della ragazzina, un adulto e un minorenne, che hanno preso rispettivamente a 12 anni 8 mesi e 7 anni 4 mesi – e di un terzo minorenne ritenuto componente del branco – si è dunque conclusa l’istruttori del processo ai presunti complici. In tutto erano in sette, quel maledetto pomeriggio del 30 gennaio 2024.

Le deposizioni degli imputati

In aula in una delle scorse udienze erano stati sentiti gli imputati, che avevano respinto, in vario modo, le accuse. Ai giudici spetterà stabilire le singole responsabilità degli imputati, accusati tutti di concorso nello stupro di gruppo: per la Procura, tutti ebbero un ruolo, a vario titolo e con varie responsabilità.

Il processo, come detto, si celebra dinanzi al Tribunale collegiale di Catania, preseduto dal giudice Santino Mirabella. In aula alla scorsa udienza avevano deposto due investigatori del Ris, un ufficiale e un sottufficiale, che hanno partecipato alle indagini.

L’indagine

Determinanti per l’inchiesta, si ricorda, furono proprio i resoconti della vittima 13enne e del suo fidanzatino dell’epoca. Un caso che destò orrore e indignazione. Tanti gli elementi che hanno suscitato lo sdegno. La giovanissima età delle vittime, l’aggressione ad opera di un branco. E infine il luogo, la Villa Bellini, dove teoricamente una coppietta sarebbe dovuta essere al sicuro.

La ragazza, tramite i familiari, è assistita dall’avvocato Cecilia Puglisi, l’allora fidanzatino dall’avvocato Eleonora Baratta. Il collegio di difesa è composto anche dagli avvocati Alfonso Abate, Salvatore Gangi, Salvatore Cipriani, Emiliano Cinquerrui e Marisa Ventura. Per lo stupro di gruppo i processi, tra tribunale ordinario e minorile, sono stati ben quattro.


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