Catania, il quartiere Antico Corso tra fumi delle braci e rifiuti

Catania, il quartiere Antico Corso tra fumi delle braci e rifiuti

La questione del "distretto della carne arrostita" è approdata in consiglio

CATANIA – Bracieri in mezzo alla strada sin dalla mattina, strettoie, automobili parcheggiate ovunque. E spazzatura. Cumuli di rifiuti a pochi metri da tavolini e sedie.

La situazione in cui, da decenni ormai, si trova parte del quartiere Antico Corso, tra la via Plebiscito e la via Lago di Nicito, delizia per pochi e croce per molti, è approdata in Consiglio comunale.

Un fenomeno tutto catanese

Ancora una volta, si cerca la soluzione a un fenomeno tutto catanese che ha trasformato un rione in un distretto della carne arrostita, dove il fumo e l’odore acre del barbecue sono ormai all’ordine del giorno e le case stanno velocemente diventando strutture ricettive. D’altronde vivere in una zona dove risulta difficile anche solo stendere i panni e sperare di ritirarli ancora profumati, non è certo semplice.

“I rifiuti non sono un bel biglietto da visita”

A puntare i riflettori sulla zona è il consigliere Andrea Barresi, esponente di Fratelli d’Italia ed ex componente della giunta Pogliese. Che chiede di trovare una soluzione. “Non è certo un bel biglietto da visita – afferma, in riferimento alla montagna di pattumiera che ogni giorno si accumula all’angolo con via Castromarino – proprio dove una volta c’era l’edificio poi crollato nel 2020. Chiedo al sindaco, nei limiti del possibile di destinare più uomini alla zona”.

Dove la questione dei rifiuti è solo una delle tante. Lo sa bene il primo cittadino che, come affermato in aula, ha affrontato di petto la situazione. Partendo dalle multe elevate in città, in particolare per divieto di sosta, e delle intenzioni di proseguire nel tentativo di ripristinare le regole.

“Serve una soluzione appagante”

“In questa idea di città balorda io non mi riconosco – dice il sindaco Enrico Trentino -. Nel momento in cui dobbiamo decidere se essere una città del Nord Africa o una dell’Europa, io spingo per essere città europea. Con tutto quel che ne consegue nella direzione del rispetto delle regole non solo stradali ma delle regole di convivenza civile”, prosegue prima di entrare nel merito.

E spiegare di essere passato in quei luoghi, dopo l’aggressione ai danni di alcuni poliziotti arrivati in ausilio di un vigile urbano che stava elevando una contravvenzione ad alcuni dipendenti dei ristoranti che gravitano in quella zona.

“Loro provano a sostenere la tesi di essere un polo di attrazione per i turisti – afferma il primo cittadino -. Ma questo, certamente, non li legittima a mettere quei bracieri in quelle condizioni. A non avere un mezzo di raccolta dei fumi, per cui questi si liberano nell’aria con tutte le conseguenze negative perché abita in quella zona, né sul tema dei rifiuti. È chiaro che dobbiamo individuare una soluzione appagante nel rispetto della legalità”.

Trantino parla di tentativo di soluzioni elaborate con l’assessore all’Ambiente Massimo Pesce. “È chiaro che, nel momento in cui non si adattano, non si adeguano alle nostre richieste – conclude – saremo molto più veementi nella reazione”.


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