Catania, sì del consiglio all'acquisto dell'immobile di via Mameli

Catania, sì del consiglio all’acquisto dell’immobile di via Mameli

Un lungo confronto in aula. Poi il botta e risposta Trantino-Pellegrino
PALAZZO DEGLI ELEFANTI
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CATANIA – Il Comune di Catania acquisirà l’immobile di via Mameli per destinarlo a residenza abitativa sociale. Dopo un dibattito durato quasi due ore, con 18 voti a favore, 2 astenuti e 3 contrari. Il Consiglio comunale ha dato parere favorevole alla delibera dell’amministrazione di dichiarare il fabbricato – abusivo e con sentenza di demolizione – di pubblica utilità.

Un passaggio, quest’ultimo, che ha richiesto studio e incontri per dirimere i numerosi dubbi, sfociati alla fine in un emendamento dell’amministrazione, risultato di un lavoro congiunto, come evidenziato dal presidente della commissione Urbanistica, Erio Buceti.

Il fine pubblico

“Il fine pubblico dell’immobile è stato il concetto molto dibattuto dai capigruppo – evidenzia l’assessore al Patrimonio, Giuseppe Marletta, presentando la delibera. Per questo, abbiamo fatto un emendamento che parte da una sentenza della Corte Costituzionale che indica che devono sussistere due requisiti perché l’immobile sia indisponibile.

La volontà dell’Ente di acquisirlo e la destinazione. Questo consente di dichiarare l’immobile quale patrimonio indisponibile destinato a pubblico servizio”. “Con l’emendamento, l’interesse pubblico diventa preminente”, sottolinea Buceti.

Un voto tutt’altro che semplice

Un voto tutt’altro che semplice, considerata la natura della delibera, arrivata in aula “con diversi intoppi”, sottolinea l’esponente di Mpa – Grande Catania, Serena Spoto, che ha suscitato più di una perplessità in seno al senato cittadino: troppo delicata la materia per non essere sicuri al momento del voto.

Del fatto che l’area non fosse gravata da alcun tipo di vincolo, ad, come richiesto dalla consigliera Ciancio, del Movimento 5 Stelle, o dalla stessa Spoto. “La presentazione di questo emendamento è la conferma del fatto che l’amministrazione non aveva un’idea ben precisa di cosa fare di questo immobile – afferma Ciancio, che chiede notizie anche sui pareri da corredare alla delibera.

“Vorrei capire, ad esempio – dice –se l’immobile è inagibile”. “Deve essere in regola con la normativa – aggiunge poco dopo Spoto. Cos’era previsto in questo punto? –  chiede. Voglio i pareri dentro la delibera” – tuona.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Daniele Bottino, ricostruisce la vicenda, annuncia il voto favorevole ma chiede se l’immobile, al Patrimonio, serva. Il capogruppo del Pd, Maurizio Caserta, si sofferma sul fatto che la delibera possa essere rischiosa: “Incide sul bilancio – dice – ne potremmo ricavare un danno se non genera valore”.

Le rassicurazioni dell’amministrazione

La replica dell’amministrazione è affidata all’assessore al Patrimonio e al direttore dell’Urbanistica, Biagio Bisignani. “L’area presenta vincoli urbanistici decaduti – spiega Marletta, che parla di zona bianca del PRG. Gli ultimi eventi – prosegue, soffermandosi sull’interesse pubblico – hanno evidenziato che c’è necessità di alloggi di emergenza”.

Più nello specifico scende il direttore Bisignani, che parla anche della richiesta di sanatoria da parte dei proprietari dello stabile, che però “non ha potuto vedere approvazione in sede amministrativa. Per ciò che riguarda i vincoli – aggiunge – mi spiace che la delibera, tecnicamente, non sia completa.

Gli atti tecnici sono tanti, con il rischio di confondere chi deve prendere una scelta. È stata fatta un’analisi molto scrupolosa sui vincoli decaduti – aggiunge: non ve ne sono. Non ci sono vincoli, quindi non occorrono pareri”. Il voto arriva dopo che il segretario generale certifica che “la procedura che si sta seguendo è legittima”.

“Intitolare via Belfiore a Livatino”

Prima del dibattito, nel momento delle comunicazioni e alla presenza del sindaco Trantino, Riccardo Pellegrino presenta un ordine del giorno per intitolare la via Belfiore, nel cuore di San Cristoforo, al beato Rosario Livatino. “Un’intitolazione che darebbe un nuovo volto e una nuova storia a questa via, rappresentando una svolta improntata sulla legalità e sul riconoscimento dell’importanza dello Stato”.

Una proposta “difficile da portare avanti” per il primo cittadino“. “È giusto riconoscere il sacrificio di Livatino – risponde il primo cittadino – ma il cambio della toponomastica è difficile per ciò che riguarda l’anagrafe. Realizziamo presto due palestre, una potremmo dedicarla a lui”.

Ma Pellegrino non ci sta. “Si è già fatto – afferma – con piazza Majorana o con altre, basta scrivere già via Belfiore”. L’ordine del giorno del consigliere Pellegrino sarà presto calendarizzato nei lavori d’aula.


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