Catania, i Puntina Pillera alla sbarra: 16 condanne e 2 assoluzioni

Catania, i Puntina Pillera alla sbarra: arrivano 16 condanne

Ci sono anche due assoluzioni. La sentenza di primo grado emessa dal gup Luigi Barone
PROCESSO "CONSOLAZIONE"
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CATANIA – Sedici condanne per oltre un secolo di carcere e due assoluzioni con formula piena. È la sentenza emessa dal gup Luigi Barone al processo a carico di presunti appartenenti, avvicinati o contigui del clan Puntina Pillera di Catania. Il giudizio abbreviato trae il titolo dall’operazione della Questura, compiuta a gennaio dell’anno scorso. È il processo “Consolazione”.

Le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione mafiosa all’estorsione e usura, fino a ipotesi minori. Assolti con formula piena Gaetano Annatelli difeso dall’avvocato Luca Di Graziano e Nicola Cristian Sebastiano Bonfiglio, difeso dagli avvocati Marco Tringali e Ignazio Danzuso, per non aver commesso il fatto. Per Bonfiglio già il Riesame aveva annullato l’ordinanza per carenza dei cosiddetti “gravi indizi di reità”.

Tra i condannati, la pena più alta è andata a Giacomo Pietro Spalletta, 14 anni di reclusione che comprendeno la rideterminazione di una precedente condanna. Dodici anni ciascuno per Fabrizio Pappalardo e Vittorio Puglisi, ma anche per loro la sentenza è in continuazione con una precedente.

Secondo l’accusa, a vario titolo, alcuni imputati avrebbero fatto parte del gruppo mafioso dei “Puntina-Pillera”, facente capo allo storico leader attualmente detenuto Salvatore Pillera, detto “Turi cachiti”. Tra i presunti promotori dell’organizzazione ci sarebbe proprio Fabrizio Pappalardo.

Condanna a 10 anni e 8 mesi per Giacinto Sicali e 10 anni ciascuno Fausto Russo, Carmelo Faro, Giovanni Faro, Marco Brischetto. Anche qui, per alcuni la pena è in continuazione. E ancora, 8 anni per Francesco Nicolosi e Giuseppe Saitta. Prende 4 anni e 6 mesi Giovanni Recupero, assolto pienamente dall’accusa di associazione mafiosa.

E ancora, Antonino Battiato condannato a 4 anni 4 mesi, Antonino Cosentino 2 anni 4 mesi. David Massimo Puleo e Tommaso Orazio Maria Russo prendono 2 anni, con pena sospesa. Salvatore Messina condannato a 8 mesi di reclusione.

Revocata la misura cautelare per Puleo e Russo

Il gup infine ha inflitto varie pene accessorie agli imputati. E ha revocato la misura cautelare per David Massimo Puleo Tommaso Orazio Maria Russo, disponendone l’immediata scarcerazione se non detenuti per altra causa.

Alcuni imputati, tra cui Pappalardo, sono accusati anche delle minacce alla moglie del proprietario di un panificio di Catania, a cui avrebbero detto: “Se non mi dici dov’è tuo marito scippamu a testa a te e ai bambini”. E ancora: “Il panificio domani deve restare chiuso se no ti ammazziamo la famiglia … Domani nun rapiri stu panifìciu picchì se no ti finisci mali”.


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