CATANIA – Un’operazione ormai dimenticata. Ma che per gli addetti ai lavori è stata una pietra miliare per poter comprendere come Catania sia ormai da anni crocevia del traffico di droga internazionale. Nel 2009 è scattata l’operazione Manicomio – che prende il nome da Salvatore Messina, ex soldato dei Pillera e da qualche anno diventato collaboratore di giustizia – che ha documentato gli affari di due gruppi criminali: il primo con a capo Rosario Giordano (che acquistava dal napoletano Salvatore Pezzella) importava cocaina nell’asse Spagna-Napoli-Catania, il secondo cocaina, skunk e Lsd sulla tratta Amsterdam-Venezia-Catania. Quest’ultimo era gestito da Messina (che però non è stato processato nel rito abbreviato) che si serviva della collaborazione del catanese Giuseppe Siscaro che lavorava in una serra di marijuana indoor ad Amsterdam e del veneziano Michele Costantini.
A quasi 13 anni dal blitz sono arrivate le condanne in appello, con molte pene rideterminate e anche assoluzioni rispetto alla sentenza del gup Carlo Cannella. La Corte d’Appello ha assolto Alfio Laudani, Orazio Giuffrida ed Ermenegildo Schiaratura. I giudici di secondo grado hanno anche rideterminato la pena nei confronti di Michele Costantini a 5 anni e 4 mesi, Rosario Giordano 27 anni 5 mesi e 10 giorni (continuazione con altre sentenze), Roberto Gaetano Giuffrida 12 anni e 66 mila euro di multa (in continuazione con altra sentenza), Francesco Grimaldi 6 anni, Antonio Gulisano 3 anni 4 mesi e 20 mila euro di multa, Salvatore Maccarrone 8 anni, Paolo Maugeri 6 mesi (pena sospesa), Salvatore Pezzella 9 anni e 4 mesi, Salvatore Santagati 14 anni 2 mesi e 20 giorni, Pietro Zappalà 8 anni, Giuseppe Carmelo Maria Siscaro 9 anni, Infine è stata revocata la confisca dei beni nei confronti di Maria D’Urso, Antonio Gulisano e Patrizia D’Emanuele.
Soddisfatto per l’assoluzione di Alfio Laudani l’avvocato Salvo Leotta, così come l’avvocato Eugenio De Luca per Ermenegildo Schiaratura. L’avvocato Maria Caterina Caltabiano evidenzia la riduzione da 11 a 6 anni nei confronti del suo assistito Francesco Grimaldi.