Catania e il post del M5s rimosso | "Querelerò la pagina dei grillini" - Live Sicilia

Catania e il post del M5s rimosso | “Querelerò la pagina dei grillini”

Giusto Catania

Scontro tra il capogruppo di Sc a Sala delle Lapidi e i pentastellati.

PALERMO – “Ho dato mandato al mio legale di depositare, questa mattina, alla procura di Palermo una denuncia nei confronti degli amministratori della pagina Facebook ‘Movimento 5 stelle Palermo’ per verificare eventuali responsabilità di reato per diffamazione a mezzo stampa e diffamazione al corpo politico amministrativo secondo quanto previsto dall’articolo 595 del codice penale”. Lo ha detto oggi in Aula, nel corso del Consiglio comunale, Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune a Palazzo delle Aquile con riferimento alla vicenda avvenuta a Sala delle Lapidi la settimana scorsa, dopo la pubblicazione di un post su Facebook del M5s, subito rimosso.

“In attesa dell’intervento in Consiglio dell’assessore Emilio Arcuri il quale aveva comunicato alla Presidenza di essere in ritardo – chiarisce Catania – si era deciso di comune accordo, di sospendere per 20 minuti. Ma poi il capogruppo M5s Ugo Forello, aveva provato a chiamare l’appello nonostante la presenza del presidente Totò Orlando e del vice Giulio Tantillo che, per regolamento, erano titolati a farlo”. Era subito comparso un post sul profilo Facebook ‘Movimento 5 Stelle Palermo’ con la scritta: “L’assessore Arcuri doveva essere in aula 67 minuti fa – si leggeva nel post corredato dalla foto di Forello che chiamava l’appello al microfono – Per evitare la ulteriore pessima figura la maggioranza fa di tutto. Di tutto, compreso impedire fisicamente a Ugo Forello di chiamare l’appello”. Il post aveva provocato commenti indignati e insulti nei confronti dei consiglieri comunali sui social, ma anche la bagarre in Aula quando i consiglieri avevano notato la pubblicazione. Immediatamente il post era stato rimosso. “Ritengo che la pagina Facebook del Movimento 5 stelle di Palermo sia una fabbrica di ‘fake news’ che delegittimano le istituzioni pubbliche e creano allarmismo alla cittadinanza”, conclude Catania.(ANSA).


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