Ecs Dogana: la logica del branco, le risse e l'aggravante mafiosa

Ecs Dogana: la logica del branco, le risse e l’aggravante mafiosa

Quando il capo è un quindicenne
LA GOMORRA CATANESE
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CATANIAImmagini da fiction televisiva, ma è tutto vero. Tragicamente reale. Benvenuti nella gomorra catanese. Un ‘branco’ guidato da un 15enne stretto congiunto di un boss mafioso avrebbe spadroneggiato nella discoteca Ecs Dogana, discoteca del centro storico catanese, ingaggiando finte risse per creare disordini, minacciando e picchiando barman e buttafuori per estorcere entrate e consumazioni gratuite, intimidendo i clienti e causando in una circostanza l’interruzione di una festa privata. 

Operazione Dazio

È quanto emerge dall’operazione ‘Dazio’ dei Carabinieri del comando provinciale di Catania che hanno arrestato sette persone, compreso un minorenne, indagati, a vario titolo, per estorsione, lesioni personali commesse in più persone riunite con utilizzo di armi, violenza privata, il tutto con l’aggravante del metodo mafioso (VIDEO)

Le misure cautelari

Le ordinanze dispongono di cinque misure cautelari in carcere e una agli arresti domiciliari per i maggiorenni, e la custodia in un istituto penitenziario per il 15enne. Le indagini, coordinate dalle procure distrettuale e per i minorenni e condotte dal Nucleo operativo della compagnia Piazza Dante, avrebbero documentato l’esistenza di un gruppo criminale composto da numerosi giovani, tra cui i sette indagati, guidati dal 15enne, stretto congiunto di uno dei responsabilità del gruppo Nizza, attualmente detenuto al 41 bis e appartenente alla ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano di Cosa nostra. 

Il metodo mafioso

Secondo l’accusa, “la ‘gang’, agendo col metodo mafioso e avvalendosi della forza intimidatrice del sodalizio, tra febbraio e maggio 2023, avrebbe attuato una serie di violenze e minacce nei confronti del titolare e dipendenti della discoteca Ecs Dogana, nel porto di Catania“. I titolari del locale sono parte offesa perché hanno subito perdite derivanti dal mancato incasso degli ingressi e delle consumazioni, la riduzione delle presenze e criticità nella gestione dei dipendenti, alcuni dei quali, intimoriti, preferivano cambiare turni di lavoro o addirittura licenziarsi.

Pistole in evidenza

Gli investigatori ritengono “emblematico un episodio di violenza, quando il gruppo criminale, ostentando la disponibilità di pistole, avrebbe violentemente pestato due giovani”. In particolare, una delle vittime, dopo essere stata accerchiata dal branco, sarebbe stata colpita alla testa con il calcio della pistola e poi presa a calci e pugni dal gruppo”. L’aggressione, ripresa da telecamere di sicurezza, sarebbe continuata nonostante la vittima fosse sanguinante. 

Le finte risse

Gli indagati, agendo con le modalità del “branco”, avrebbero ingaggiato finte risse per creare disordini e pericolo per clienti e dipendenti, minacciato e percosso barman e buttafuori per estorcere entrate e consumazioni gratuite, intimidito clienti e causando, in una circostanza, l’interruzione di una festa privata. Dalla Ecs Dogana, dopo l’operazione Dazio dei carabinieri, si dicono “grati a tutte le forze dell’ordine e alla magistratura”, annunciando “la costituzione di parte civile nel procedimento che scaturirà” dall’inchiesta.


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