Catania e la Festa di Sant'Agata: "Diventi patrimonio Unesco"

Catania e la Festa di Sant’Agata: “Diventi patrimonio Unesco”

La sinergia tra Comune, Comitato, Arcidiocesi e Rettorato
L'INZIATIVA
di
2 min di lettura

CATANIA – Inserire la ‘Festa di Sant’Agata’ nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’Unesco. È l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato a Catania dal sindaco Enrico Trantino, dall’arcivescovo metropolita Luigi Renna, del rettore Francesco Priolo e dal presidente del Comitato per la Festa di Sant’Agata, Carmelo Grasso.

Il protocollo d’intesa

“Il carattere di eccezionalità e universalità della Festa – si legge nel documento – è intrinseco alla sua stessa dimensione di eredità culturale autentica e profonda della città di Catania. Questo legittima e incoraggia a raccogliere sentimenti popolari e ragioni culturali per promuovere finalmente la candidatura della Festa di Sant’Agata come Patrimonio immateriale dell’Umanità”.

Ministero e Unesco

Il protocollo prevede l’istituzione di un Comitato promotor, che avrà il compito di coordinare e dirigere tutte le attività connesse alla candidatura. “Sarà il ministero della Cultura prima, e poi l’Unesco – ha spiegato il sindaco Trantino – a stabilire se abbiamo diritto a questo riconoscimento.

Ma la proposta è già di per sé fondamentale per valorizzare il nostro patrimonio, non solo dal punto di vista religioso, storico e culturale, ma anche per far comprendere quanto Sant’Agata debba essere un fattore di unione e coesione sociale in una città che ha vissuto troppo a lungo in uno stato di frammentazione”.

“Riconoscimento internazionale”

“È un grande onore – ha detto monsignor Renna – pensare che la festa di Sant’Agata possa essere proposta come Patrimonio dell’Umanità. Sarebbe un riconoscimento internazionale che la pone tra le celebrazioni religiose più importanti del mondo, dopo solo una festa in Perù e la Semana Santa di Siviglia. La parola ‘patrimonio’ indica un dono ricevuto dai nostri padri, qualcosa da custodire e coltivare”.

“Per l’università – ha osservato il rettore Priolo – è un onore sostenere questa proposta di candidatura. Sant’Agata non è solo un evento di fede, ma un momento di forte identità collettiva e coesione sociale, che unisce generazioni e comunità”.

Il professor Pier Luigi Petrillo, direttore della cattedra Unesco in Patrimonio culturale immateriale e Diritto comparato dell’Università Unitelma Sapienza di Roma, è intervenuto per “sostenere con grande entusiasmo questo percorso, anche con ottimismo, avendo seguito molte candidature Unesco”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI