Catania, la cattura del latitante: il blitz e gli affari di droga - Live Sicilia

Catania, la cattura del latitante: il blitz e gli affari di droga

Antonello Ventaloro era sfuggito all'arresto. I poliziotti lo hanno localizzato in una struttura sanitaria.
OPERAZIONE MEZZALUNA
di
2 min di lettura

CATANIA – Ha trascorso già due notti in carcere. Non è durata nemmeno un mese la latitanza di Antonello Ventaloro, uno dei ‘ras della droga’ di via Ustica sfuggito all’operazione Mezzaluna dello scorso 15 marzo.  Il 51enne è stato localizzato all’interno di una “struttura sanitaria” due giorni fa. Quando ha visto i poliziotti Ventaloro non ha opposto alcuna resistenza.  Gli agenti dell’Antidroga lo hanno catturato e portato in via Ventimiglia. Una volta “espletati gli atti di rito” è stato portato a Bicocca. Gli investigatori diretti dal capo della Mobile Antonio Sfameni hanno messo in campo sin dal giorno del blitz una mirata azione info-investigativa che ha permesso di fare terra bruciata attorno al noto ‘spacciatore’ di Catania.

Antonello Ventaloro è il rampollo di una famiglia ‘storica’ di spacciatori di via Ustica. Coinvolto nell’inchiesta della Dda etnea anche il fratello Carmelo e i nipoti Giuseppe e Mirko. Nelle carte dell’inchiesta Mezzaluna ci sono intercettazioni e verbali che ‘inchiodano’ il 51enne. I pentiti lo piazzano fuori da ‘Cosa nostra’ ma vicino a personaggi del clan Cappello di Catania. Lo spacciatore gestiva la sua ‘piazza” al quarto piano del civico 22 nella strada a mezzaluna di Trappeto Nord. Ed è proprio in quella ‘zona’ che i poliziotti lo intercettano mentre discute con Rosario Dell’Aiera (è il 31 dicembre 2019) ritenuto “dagli inquirenti – scrive il gip Pietro Currò – intraneo al clan Cappello-Bonaccorsi”. Ma oltre agli ‘affari locali’. Antonello Ventaloro avrebbe avuto “contatti con alcuni trafficanti calabresi” per assicurare le forniture ai suoi take-away dello spaccio. 

Il trasporto dalla Calabria a Catania sarebbe avvenuto “grazie alla preziosa collaborazione di Salvatore Giuffrida”, coinvolto nel blitz. La droga sarebbe stata trasportata (e nascosta) nella Fiat Punto di Giuffrida, che sarebbe stato scortato direttamente da Ventaloro. Tutto secondo un sistema a staffetta ben rodato. Ma i poliziotti ancora una volta, grazie alle microspie, riescono a scoprire anche il linguaggio in codice. Il 26 maggio 2020 Ventaloro invitava il corriere a portargli “la ruota”: “sì, sì certo… già ce l’ho! Già ci ho… inc. tutte le ruote!”. Peccato però che Giuffrida quando arriva in via Ustica non ha con sé alcuna “ruota”. 

Antonello Ventaloro alcuni anni fa è stato anche al centro di un folle inseguimento. Nel 2013 – la foto pubblicata risale a quell’arresto – per evitare la cattura a Monte Po, rione confinante con San Giovanni Galermo e Trappeto Nord, ha cercato di speronare i ‘Falchi’ della Squadra Mobile che per intimidirlo sono stati costretti anche  a sparare dei colpi in aria. Alla fine i poliziotti lo hanno bloccato e arrestato.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI