Catania, la Lega smentisce Porto: "Prima c'è da ricucire a Palermo" - Live Sicilia

Catania, la Lega smentisce Porto: “Prima c’è da ricucire a Palermo”

Pronto a nascere il gruppo Prima L'Italia in consiglio comunale.

CATANIA Il tentativo di Alessandro Porto non fa breccia, né nel centrodestra né all’interno del suo partito. L’ipotesi di riagganciare il treno della maggioranza che ha eletto Salvo Pogliese non convince soprattutto i leader Carroccio. L’ex assessore, insomma, ci ha provato. Ma la questione supera le sole vicende catanesi. Perché arrivati a questo punto, la coalizione rischia di esplodere ovunque. La vicenda che ha visto il congedo di Alessandro Porto dalla squadra di giunta e da lì la frattura con Pogliese, con Matteo Salvini in persona che ha dettato la linea ai suoi, non può essere risolta neanche dal diretto interessato. Non più.

Spezzatino centrodestra

A Palermo – dove il centrodestra ha in campo addirittura quattro candidati sindaco – è in corso uno psicodramma che va di pari passi con il dossier che, al momento, soltanto Giorgia Meloni vuole affrontare: la ricandidatura di Nello Musumeci. Ma anche a Messina, dove si va a elezioni anticipate, le spaccature non sembrano recuperabili.     

Quella di Alessandro Porto è da derubricare, dunque, a semplice iniziativa personale. Da Matteo Salvini a Nino Minardo, passando da Luca Sammartino e Fabio Cantarella (neo coordinatore provinciale), i vertici della Lega sono compatti sul no. Ed è proprio quest’ultimo a spiegare a LiveSicilia come il dossier Catania non possa essere trattato singolarmente.

Fabio Cantarella

“Apprezziamo la circostanza che Salvo Pogliese, in qualità di segretario regionale di FdI, abbia rivisto le proprie posizioni e dia segnali di apertura al nostro partito chiedendone il rientro in giunta a Catania – ci dice – Ne prendiamo atto ma ribadiamo che Catania non può rappresentare un discorso a parte rispetto al contesto regionale che al momento vede in corso un dialogo fra tutti i partiti della coalizione di centrodestra nel tentativo che si ritrovi l’unità a Palermo come nel resto dell’isola”. 

La lancetta intanto corre e le ragioni dell’unità del centrodestra siciliano si riducono al lumicino. Fabio Cantarella, tuttavia, non ha intenzione di chiudere totalmente il confronto generale e rilancia: “Confidiamo che, con lo sforzo di tutti, il confronto possa concludersi con la ritrovata coesione. Un concetto che ribadiamo e che nei giorni scorsi abbiamo già chiaramente espresso sulla stampa e prima ancora a Salvo Pogliese nel corso di un incontro”. 

Opposizione

Su Catania, però, la questione resta invariata: opposizione sia a Pogliese che a Roberto Bonaccorsi, il sindaco facente funzioni. “Ci dispiace soltanto – ci dice Cantarella – per lo stato in cui la città è piombata da quando non facciamo più parte dell’amministrazione comunale”. Il Carroccio rivendica, insomma, un peso amministrativo fondamentale sulla città. “Ricordiamo che, proprio grazie all’impegno di Matteo Salvini, Catania è stata tirata fuori dalle tenebre del dissesto con un contributo a fondo perduto da oltre mezzo miliardo di euro, quando il Comune non poteva neppure pagare gli stipendi ai dipendenti”.

Questo è il passato. Nel futuro c’è altro. Ai banchi dell’opposizione è pronto a nascere il gruppo Prima l’Italia, che dovrà mettere assieme i due consiglieri della Lega (Messina e Nasca) e i sammartiniani di Catania 2.0. Il nuovo cartello del Carroccio nazionale avrà il battesimo elettorale a Paternò e Aci Catena. Nel Calatino, invece, comparirà sulle schede la civica Prima Palagonia. 


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