Catania, metropolitana: "A rischio i finanziamenti" - Live Sicilia

Metropolitana, il sit-in: “A rischio i finanziamenti”

Le proteste degli operai della Cmc per le ipotesi di amministrazione controllata: in pericolo i fondi europei per completare l'opera

CATANIA – “La riunione al MISE si è appena conclusa, il tavolo è stato riaggiornato ai primi del mese di settembre. C’è l’interessamento di partner privati per acquisire i cantieri di Cmc e il sindaco di Ravenna ha dicharato anche l’interessamento di Fincantieri”: lo annuncia Vincenzo Cubito, segretario generale Fillea-CGIL, alla fine della riunione al Mise sulla crisi della Cmc. L’ipotesi di amministrazione straordinaria sembrerebbe scongiurata, per adesso.

Per tutta la giornata di oggi infatti sono stati in sit in gli operai della Cmc, ditta che ha in appalto i lavori della Metropolitana etnea, in attesa dell’incontro che, alle 15,30, il Ministero delle infrastrutture e dello Sviluppo Economico ha convocato sulla crisi della ditta/cooperativa ravennate. Il sit-in dei lavoratori edili nel cantiere della Metropolitana a Nesima è stato convocato perché sono a rischio anche i finaziamenti europei per il completamento dell’opera.

L’iniziativa di protesta è stata promossa dalle organizzazioni sindacali e dalle Segreterie nazionali di Feneal-Uil, Filca e Fillea che hanno partecipato, con i loro rappresentanti, al confronto in videoconferenza con i responsabili regionali e territoriali dei sindacati di categoria, saranno presenti anche i rappresentanti della Cmc. In Sicilia la Cmc ha in appalto diverse opere strutturali che rischiano uno stop immediato a causa della mancanza di liquidità.

Antonino Potenza è il segretario della Feneal-UIL: “Il primo incontro al MISE è stato lo scorso 20 luglio e la proposta del rappresentante del Ministero è stata quella di passare tutto in amministrazione straordinaria a causa del mancato accordo tra Cmc e i partner subentranti alla stessa nei cantieri in appalto sia in Italia sia all’estero, in quanto la Cmc – continua Potenza – non è stata in grado di poter pagare il concordato stabilito dal tribunale di Ravenna ai creditori”.

La ditta/cooperativa ravennate ha chiesto al MISE di poter accedere ai fondi della cassa depositi e prestiti per evitare l’amministrazione straordinaria, ma, a quanto pare, il Ministero resta fermo nella sua posizione. In mezzo a questa trattativa “milionaria” circa 300 lavoratori tra produttivi e indotto attendono una soluzione positiva dall’incontro di oggi. Un accordo che non sia l’amministrazione straordinaria.

Vincenzo Cubito è il segretario generale della Fillea-CGIL: “Se oggi il MISE (Ministero Infrastrutture e Svilyppo Economico) dovesse decidere per l’amministrazione straordinaria rischiamo l’interruzione dei lavori per l’infrastruttura di collegamento etnea. La Cmc deve essere aiutata come è stato fatto per altre aziende edilizie nel nostro paese e se la Cmc non dovesse essere aiutata dobbiamo conoscere la sorte dei lavoratori e delle loro famiglie”.


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