CATANIA – “La commissione è in linea di principio contraria ai cambi di denominazione“. Ci sarebbe scritto questo in una nota che la prefettura di Catania ha inviato all’inizio di maggio all’attenzione della commissione Toponomastica del Comune etneo, rigettando la possibilità di intitolare un tratto di via Luigi Sturzo al giurista biancavillese Vincenzo Uccellatore.
Il caso in Consiglio comunale
La questione fa capolino durante la seduta di Consiglio comunale di ieri sera e a sollevarla è il consigliere comunale pogliesiano Luca Sangiorgio, promotore dell’intitolazione. “Non voglio sostenere che la città non stia affrontando problemi ben più pesanti – spiega Sangiorgio a LiveSicilia – Ma dietro a questa questione, che può apparire di poco conto, c’è un’avvenuta invasione di campo e la violazione di una prerogativa comunale”. Cioè la possibilità, per il Comune, di scegliere da solo a chi intitolare strade e piazze.
Il precedente di piazza Franco Battiato
L’attenzione sul tema della toponomastica, tra l’altro, è tornato alto proprio pochi giorni fa. Quando, cioè, la dedica del lungomare al cantautore Franco Battiato aveva fatto saltare sulla sedia l’ex sindaco Enzo Bianco, firmatario della mozione votata all’unanimità dal Consiglio comunale. Il “disguido” era stato chiarito dopo poco: al Maestro sarebbe stata intitolata la ex piazza Nettuno, già piazza Consiglio d’Europa.
La carriera di Uccellatore e la proposta
“Avevo proposto formalmente alla commissione Toponomastica di intitolare il tratto finale di via Sturzo al giurista Vincenzo Uccellatore: parlo di più di due anni fa”, spiega Sangiorgio in aula. La commissione Toponomastica aveva votato favorevolmente all’unanimità e ormai la cosa sembrava fatta. Uccellatore è stato presidente del Consiglio di Stato e capo di Gabinetto di diversi ministeri in almeno tre governi della Repubblica italiana. L’intitolazione di quella porzione di strada, per Sangiorgio, è un fatto doppiamente simbolico: la vicinanza con la Stazione centrale, a ricordare l’impegno di Uccellatore al ministero dei Trasporti; il collegamento con la via intitolata a don Luigi Sturzo, di cui il giurista biancavillese fu amico.
Il diniego
“Non si capisce sulla base di cosa la prefettura abbia deciso di negare questa intitolazione e trovo inaccettabile un diniego senza motivazioni”, afferma il consigliere, che stigmatizza anche la lunga attesa necessaria per l’arrivo della risposta da parte della prefettura. “Se le cose stanno così, possiamo anche chiudere la commissione Toponomastica e rassegnarci al fatto che, con buone probabilità, neanche piazza Franco Battiato sarà accettabile, no?“.
Solidarietà da Enzo Bianco
Dall’altra parte dell’aula arriva l’immediato sostegno di Enzo Bianco. “È una sollecitazione sacrosanta – afferma l’ex primo cittadino, dando manforte al collega – Anche perché alla prefettura si invia una mera comunicazione formale. Gli uffici prefettizi hanno solo il compito di verificare che non ci siano intitolazioni inopportune”. Come, per esempio, a criminali. “Non hanno altra possibilità di fare interventi di questo tipo, temo che si sia trattato dell’errore di una funzionaria“. E conclude: “Il consigliere Sangiorgio, comunque, ha tutta la mia solidarietà“.