Catania, non possiamo farne un dramma: non ci resta che il Rimini

Catania, non possiamo farne un dramma: e non ci resta che il Rimini

Inutile perdersi ancora in analisi: l'annata è questa

CATANIA – Probabilmente noi giornalisti, tifosi e osservatori più o meno distaccati, facciamo anche un pò di tenerezza. Sarebbe interessante riuscire a guardarci mentre tentiamo un esercizio non esattamente necessario ma parecchio svilente di voler capire a tutti i costi perché questo Catania non riesca proprio a girare. Il calcio, si sa, non è scienza esatta e allora va accettato che in un’annata tutto (o quasi) vada esattamente all’opposto di ciò che avevi preventivato, assaporato e sognato.

Non c’è riuscito nemmeno un drastico come Cristiano Lucarelli ad invertire la rotta: la luna di miele col tecnico livornese si è interrotta quasi subito e quei rimproveri della piazza a Tabbiani (frettolosamente imputato di un lungo elenco di disastri) di apparire troppo morbido con la squadra, oggi si rivelano essere stati solo suggestivi ma annichilenti bersagliamenti di parole e di sfoghi. 
Si è tentato, allora, ad azzerare quasi del tutto la rosa messa assieme la scorsa estate ed a gennaio è scattata la rivoluzione di nomi e altrettanti ingaggi. Il risultato, per ora, non è cambiato di una virgola. 

Ma se il diritto alla gioia è sacro, con il Catania di questa stagione occorre fare i conti con una tristezza che magari sarà ben presto preludio di ben altro. Per il momento tocca annaspare incredibilmente nei bassifondi della classifica e mercoledì sera si va di all in. Si punta tutto sulla Coppa Italia. Sulla sfida della semifinale di ritorno al Massimino contro il Rimini che a Catania arriva non certo per una passeggiata di piacere e forte (comunque) dell’1-0 a suo favore dell’andata.

Un passaggio del turno rilancerebbe per i rossoazzurri le ultime possibilità di agganciare i play off col vantaggio di saltare addirittura la prima trafila di partite. Insomma, come commentò senza filtri un nostro lettore a margine di un articolo che spiegava i termini del regolamento: “A nenti ama dittu”.

Non resta che aggrapparsi alla fiducia in vista della sfida di mercoledì sera. Fiducia che rimane il modo migliore per mettersi in guardia contro le insidie degli avversari ma anche contro i rancori e i tradimenti subiti dalla piazza in questa stagione. 
Ma, cari calciatori, in campo scendete voi. E tocca solo a voi. 
Non è più tempo di analisi. Men che meno di alibi.

[Foto Catania Fc]


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