Catania, si torna in pista: "Chiusure hanno distrutto il settore"

Catania, si torna in pista: “Chiusure hanno distrutto il settore”

"La speranza è che il lavoro possa ripartire", dicono da Aitho.

CATANIA – On air. Il tempo della tanto discussa riapertura delle discoteche – molto attesa dai giovanissimi – è arrivato. L’accesso è riservato agli aventi certificato rafforzato, con mascherine (non in pista) e capienza ridotta al 50 per cento. L’intervento in favore dei locali e della movida è un primo passo e proietta con ottimismo alla decadenza dello stato di emergenza, che scadrà (salvo proroghe) il prossimo 31 marzo. Insomma da ieri è cominciato il percorso, lungo e lento, verso la vita “normale”.

In Sicilia, dunque, esponenti del clubbing locale si preparano già alla ripartenza aprendo le danze con la prima serata di sabato. Aitho Entertainment, collettivo con base a Catania fondato nel 2018 allo scopo di promuovere la cultura in tutte le sue sfumature, propone di eliminare il gap che divide l’arte e le forme creative dal clubbing e dalla musica, non soltanto classica o jazz. Il gruppo oggi è formato da giovani catanesi, alcuni già operatori nel settore dello spettacolo, come il co-founder Salvo Miceli, altri nel campo dell’arte contemporanea, graphic design, architettura e giurisprudenza.

Gli eventi di Aitho hanno l’obiettivo di intersecare le arti visive con la musica, portando l’arte dentro i club o la musica nei luoghi culturali. Per cui alla domanda da dove ripartire con questa stagione, la co-founder nonché creative director del team, Noemi Di Nunzio, risponde: “Stiamo riprendendo da dove abbiamo lasciato. A novembre, avevamo lanciato un nuovo format di eventi per rilanciare e celebrare la cultura del clubbing, “Club Rinascimento”, dal nome della serie di eventi che si sarebbero tenuti e il titolo del manifesto culturale che abbiamo scritto.  Queste chiusure, purché corrette, hanno distrutto un settore già ben poco sostenuto dalle istituzioni, infatti, i fermi e i divieti che ci sono stati messi non sono stati compensati da aiuti e sostegni. La speranza è che non ci siano più chiusure e che il lavoro d’ora in poi possa ripartire”.

D’altronde, i progetti futuri sono già diversi: oltre il rilancio di Club Rinascimento, in cantiere vi sono la listening session da 2Lab Gallery e tante altre novità. Adesso che il collettivo ha ripreso a lavorare a pieno regime. Sicuramente la pandemia ha rivoluzionato il modo di concepire le distanze, le relazioni e l’organizzazione di spazi e tempi, in virtù di un’edonistica celebrazione dello svago non composto esclusivamente da multisala, musei e centri commerciali in cui la partecipazione è più passiva.

Fondamentale è il movimento, “lasciare andare il corpo con la musica” ci ricorda ancora Noemi: “Purtroppo, io personalmente, non riesco a immaginare un festival senza contatto fisico, senza abbracci, danza, senza guardarsi in faccia, così con il clubbing e i singoli concerti. La musica è fatta per lasciarsi andare e purtroppo la rigidità uccide ogni istinto, seppur riconosco sia stata necessaria questi due ultimi anni. Se prima la considerazione e l’importanza che si davano a questa categoria erano minime, adesso del tutto inesistenti”. Così dopo due anni di privazioni e riconsiderazione dei propri orizzonti, sarà finalmente arrivato il momento di schiacciare definitivamente il pulsante play?

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI