Catania. La scalinata del Palazzo di Giustizia di Catania si veste dei colori della bandiera italiana e dei volti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L’opera realizzata dagli studenti del Liceo Emilio Greco diventa ancora una volta protagonista delle commemorazioni organizzate dalla giunta distrettuale etnea dell’Associazione Nazionale Magistrati. Catania e Palermo, nel trentennale della strage di Capaci, sono unite da un ponte virtuale che parla di legalità e libertà. Il 23 maggio 1993 un tratto dell’autostrada A29, alle ore 17:57, è stato sventrato da una violenta esplosione: in quel momento transitava Giovanni Falcone a bordo della Fiat Croma blindata e le altre due auto della scorta.
Oltre al giudice, sono morti la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta i poliziotti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. L’eco delle bombe del 1992 ha scatenato indignazione e reazione anche in questa parte di Sicilia, anch’essa dilaniata dalla ferocia della mafia. Un’indignazione forse meno visibile di quella palermitana, ma in questi tre decenni la voglia di riscatto ha creato un forte movimento composto da pezzi della società civile che quotidianamente lottano (al fianco delle Istituzioni) per l’affermazione della legalità.
“È un ponte virtuale che abbiamo voluto creare con Palermo già da diversi anni – spiega il giudice Antongiulio Maggiore, presidente dell’Anm di Catania – per celebrare questi eroi moderni che hanno dato la loro vita per i valori di legalità e giustizia. Da anni collaboriamo con il Liceo Emilio Greco per la realizzazione della scala che è ormai nota in tutto il Paese. Quest’anno abbiamo premiato anche delle scuole perché abbiamo bandito un concorso che si chiama Promotori di Legalità che si intitola Tutti quanti possiamo fare qualcosa contro la mafia aperto a tutte le scuole del distretto e infatti hanno vinto scuole di Ragusa, Caltagirone e Catania”. La manifestazione, dopo le premiazioni, è proseguita con lo spettacolo “Puoi decidere se rinascere”. Molto sentito l’intervento di Padre Resca di CittàInsieme.