Catania, vincolo di tutela per l'ex centro direzionale Cibali

Catania, vincolo di tutela per l’ex centro direzionale Cibali

La decisione della Sovrintendenza ai beni culturali

CATANIA – Zona sottoposta a tutela di livello 3. La Commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali della Sovrintendenza ai beni culturali di Catania ha apposto il vincolo a gran parte dell’area dell’ex Consorzio centro direzionale di Cibali, grande vuoto urbano scampato all’urbanizzazione degli anni sessanta ma ancora a rischio cementificazione.

Nel documento, pubblicato giovedì 17 luglio sull’albo pretorio del comune di Catania, la commissione stabilisce due tipi di tutela, la massima ovvero livello 3 per gran parte dell’area denominata “Paesaggio delle Lave e degli Orti di via Susanna”, e quella più morbida, di livello 1, per le zone limitrofe.

Il consiglio straordinario

La richiesta era stata avanzata dall’amministrazione comunale, come riportato dalla nostra testata e ribadito più volte sia dall’assessore all’Urbanistica e vicesindaco, Paolo La Greca, che dal dirigente dell’Urbanistica, Biagio Bisignani, da ultimo in occasione del consiglio straordinario convocato appositamente sull’argomento.

“L’amministrazione – aveva garantito La Greca in aula – ha approvato l’atto indirizzo in Giunta, che prevede espressamente che l’area, che è un grande voto urbano dal grande valore ambientale, sia un grande parco. La sovrintendenza – aveva aggiunto – ha tra l’altro già avviato la procedura di vincolo e tutela di gran parte”. Procedura adesso giunta al termine.

La proposta di vincolo

“La proposta di vincolo è volta a salvaguardare – si legge nel verbale – il sito delle lave e degli orti di Susanna a Cibali, in cui le lave del 1669 coesistono con importanti e suggestive testimonianze di attività antropiche del passato”. “Un vuoto urbano – scrive ancora la commissione – in cui elementi naturali, rappresentati da lingue di lava e da una rigogliosa macchia mediterranea, coesistono armonicamente con antichi segni di attività antropiche, originando quadri paesaggistici di elevato pregio”.

Un luogo dalla valenza paesaggistica e interesse scientifico, naturalistico, storico culturale tali da prescriverne “la sua conservazione integrale, disponendo un livello di tutela 3”. Un vincolo anche troppo stringente per La Greca che, stando al verbale, avrebbe evidenziato che “Le città hanno delle dinamiche che non possono essere bloccate da un livello di tutela 3 che prescrive una condizione di immodificabilità sul territorio, congelando di fatto lo sviluppo del trasporto pubblico, della viabilità e di un’espansione edilizia controllata e riqualificante” – si legge.

Sinistra italiana: “Sconfitto il partito del cemento”

“Piena soddisfazione” per Sinistra italiana, tra le realtà che spendono da tempo per la conservazione dei luoghi e per la loro trasformazione in parco.

“Sconfitto il partito del cemento che governa la città – scrivono i rappresentanti di Si in un comunicato. Per la quasi totalità si tratta di un vincolo di livello 3 che protegge integralmente il paesaggio e rende l’area inedificabile e immodificabile. Solo una piccola parte è soggetta a vincolo di livello 1 – continuano – che limita le nuove edificazioni ma non le esclude del tutto. Dopo due anni di proteste, petizioni, iniziative di associazioni civiche, organizzazioni sociali e sindacali finalmente si è così arrivati a proteggere così dalla speculazione edilizia una delle poche aree naturalistiche della nostra città, fondamentale per migliorare la qualità del vivere urbano”.

Della questione se n’era parlato in una sessione straordinaria di consiglio comunale, convocata su proposta del Movimento cinque stelle.


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