Intervista a Cateno De Luca: "Schifani mi ha spiazzato"

De Luca: “Schifani mi ha spiazzato, il centrosinistra cerca il bollino”

'Scateno' ne ha per tutti: "Auguri a La Vardera"

Onorevole Cateno De Luca, dalle polemiche furiosissime contro il presidente della Regione, Renato Schifani, a una oggettiva vicinanza. Che è successo?
“Sono io che mi avvicino a lui, o lui che si avvicina a noi? Rispondo a una domanda con un’altra domanda”.

C’è immancabilmente il guizzo di Scateno in Cateno, oggi meno aggressivo, meno tonitruante. Ma il gusto della battuta spiazzante non tramonta mai. Si avverte l’intimo e serrato confronto. Adesso che Cateno, con un aplomb più istituzionale, ha preso il sopravvento, Scateno è ancora lì che cerca di rubargli la scena.

Onorevole, i toni si sono mitigati. Non si può negare. E forse è dire poco. Qualcosa è cambiato..
“Ho conosciuto Schifani più direttamente con la legge di stabilità. Sono andato a trovarlo con il presidente Galvagno. L’ho visto attentissimo su cose specifiche, come la siccità, e preparato. Ha smesso di fare l’ologramma, come lo chiamavo io. Un merito. E ce ne sono altri”.

Quali?
“Ha rafforzato il dialogo con tutti, perfino con le opposizioni, con ottimi risultati. Ha dismesso le apparizioni fugaci, calandosi nelle dinamiche parlamentari”.

Sud chiama Nord come si colloca? Avete cambiato ragione sociale?
“Noi abbiamo un ruolo preciso, siamo stati eletti come forza di opposizione. Ma non ci interessano quelli che si ammantano di leaderismo, quelli che, come ripetiamo noi, dattono e cianciono”.

Cioè?
“Che incassano sottobanco e poi gridano. Sono cose stomachevoli. Io ho amministrato e so amministrare. Governare significa comportarsi da politici, responsabilmente. Non ci piace chi sta lì con la mano tesa e poi prende le distanze strumentalmente”.

Per saperlo: sono strali contro il centrosinistra?
“Il centrosinistra? Che cos’è il centrosinistra? Il centrosinistra delle primarie del 2022, con la figura barbina della spaccatura dei Cinque Stelle? Tutta gente con la sindrome del Bollino Chiquita…”.

Questa è nuova. Riecco Scateno.
“Ma sì, vogliono il bollino di qualità da Roma e, da soli, non hanno manco un voto. E ci trattano come periferia. Il centrosinistra delle Europee che ci ha negato ospitalità? Il centrosinistra del Pd di Barbagallo che…”.

Che?
“… che, per le sue scelte, ha preso dieci punti in meno del partito nazionale, come si è visto. Lo stesso Barbagallo che, dopo la legge di stabilità, accusa i parlamentari di praticare il consociativismo. Perché, lui che faceva? C’è tuttora il sentore del Barbagallesimo a Palazzo dei Normanni!”.

Torniamo al presidente Schifani.
“Il presidente sta consentendo a tante nostre proposte di diventare legge. Noi siamo amministratori, non abbaiamo alla luna. Ci ascolta ed è merce rara. Ho dialogato più volte con lui, molto di più di quando, per ricordare, c’era il Lombardo di turno. Mi ha sorpreso e spiazzato per la sua disponibilità. Un po’ come San Francesco e il lupo di Gubbio. Io sono un lupo solitario, selvaggio…”.

E il presidente è San Renato?
“…Era un modo per spiegare. Una metafora, una suggestione. Dall’ascolto si passa all’approfondimento e alla soluzione. Un modo nuovo di procedere nell’interesse di tutti. Mi piace. E Schifani non ne avrebbe bisogno, con la scorta dei numeri bulgari che ha. Però, lo inviterei a guardarsi da suoi compagni di viaggio. Non vado oltre”.

Ci sono stati, al vostro interno, passaggi turbolenti. C’è stata la rottura con Ismaele La Vardera che ha dato vita a un suo movimento, in attesa di presentazione.
“Gli faccio i miei migliori auguri. Anch’io alla sua età ho fondato Sicilia Vera, ma ero già consigliere comunale da oltre dieci anni e sindaco di Fiumedinisi da tre anni, oltre a essere stato eletto al Parlamento Siciliano con i miei voti e senza sostegno finanziario ed elettorale dal partito. Gli auguro davvero di fare un percorso politico per imparare che serve il senso della responsabilità, non la voglia di dimostrare di avere ragione e di essere diversi”.

Pure voi siete sulla rampa di lancio per qualcosa di nuovo. Di che si tratta?
“Di una metamorfosi per andare oltre Sud chiama Nord. Un progetto che presenteremo, l’otto febbraio, a Palermo”.

Anticipazioni?
“Venite a vedere e non ve ne pentirete”.


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